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Ferrero (Prc): “Indegno il rifiuto di asilo in Italia per Eritrei”

"Dimostrazione di come il governo voglia cancellare di fatto il diritto d’asilo" Roma, 7 luglio 2010 – "E’ indegno quanto sta avvenendo ai cittadini eritrei reclusi a Brak, ennesima dimostrazione di come il governo voglia cancellare di fatto il diritto d’asilo, lasciando uomini, donne e bambini che fuggono da guerre e dittature nelle mani di chi, come la Libia, ne disconosce l’esistenza".

Questo il giudizio espresso in una nota dal segretario nazionale del Prc, Paolo Ferrero, a proposito della vicenda dei 250 cittadini eritrei detenuti in Libia.

"Seguiamo con ansia le notizie che giungono dall’inferno di Brak, nel sud della Libia, dove sono detenuti e sottoposti a trattamenti disumani 250 cittadini eritrei la cui sola colpa e’ di essere fuggiti da un paese che li vuole soldati e in possesso di tutti i requisiti per chiedere asilo politico al nostro paese" aggiunge Ferrero.

"La condizione di molti di loro e’ dovuta alle politiche di respingimento in mare decretate dal ministro Maroni e all’osceno trattato italo-libico votato in maniera bipartisan dal parlamento. Nonostante le richieste di intervento del commissario europeo Hammarberg al governo italiano affinche’ si prospetti una soluzione positiva per i profughi – conclude Ferrero – per ora l’unico spiraglio ventilato dal ministro Frattini e’ quello di una ‘regolarizzazione’ dei rifugiati in Libia a condizione che prima si facciano identificare dalle autorita’ libiche. Che significa consegnarsi a coloro che potrebbero decretarne il rimpatrio nell’inferno eritreo".

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