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Festival di Venezia. Il cinema italiano ha una nuova protagonista: l’immigrazione

Presentati a Venezia da registi italiani oltre dieci film. Il Premio della Giuria assegnato a “Terraferma” di Emanuele Crialese.

 

ROMA, 12 settembre 2011 – L’immigrazione è il nuovo tema del cinema italiano. Un nuovo mondo da esplorare, raccontare, sezionare. Un tema, come hanno osservato gli inviati di Le Monde, che per il Cinema italiano è divenuto “un genere in sé”.

“L’immigrato, vedette americana della Mostra di Venezia – hanno sottolineato i critici francesi. E’ impossibile trovare in Europa un’attenzione tanto acuta come quella espressa verso gli stranieri dal Cinema italiano”.

Le opere presentate a Venezia da registi italiani, sul tema dell’immigrazione, sono state molte. E in tutte le sezioni. Non a caso il premio della Giuria è stato assegnato a “Terraferma” di Emanuele Crialese (l’esodo dei disperati in fuga dal Nord Africa visto con gli occhi dei pescatori siciliani). Mentre la migliore opera prima è stata assegnata a “Là-bas”, di Guido Lombardi  (le drammatiche storie degli immigrati in rivolta a Castelvolturno nel 2008).

Gli altri film sul tema, pur non avendo vinto premi, hanno fatto molto parlare. E discutere.
Ricordiamo “Cose dell’altro mondo” di Francesco Patierno, che ipotizza la scomparsa degli immigrati in una zona del Nordest.  Ma anche “Storie di schiavitù” di Barbara Cupisti, “Io sono Li” di  Andrea Segre, “Villaggio di Cartone” di Ermanno Olmi e “L’ultimo terrestre” di Gipi.

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