Il decreto mille proroghe conferma anche per il nuovo anno l’eccezione per le pratiche legate alle leggi sull’immigrazione. I database di Questure e altri uffici pubblici ancora non dialogano
Roma – 24 dicembre 2015 – Condannati a mettersi in fila. In un’Italia che faticosamente punta alla semplificazione, gli immigrati devono continuare a fare la spola tra gli uffici pubblici. E sarà così anche nel 2016.
È ormai una storia infinita quella dell’autocertificazione promessa, ma puntualmente negata agli stranieri.
Inizia nel 2012, quando una legge stabilisce che gli uffici pubblici non possono chiedere o rilasciare certificati da utilizzare in altri uffici pubblici. Spazio all’autocertificazione, dal momento che la pubblica amministrazione può verificare da sola se le informazioni fornite sono veritiere. C’è però un’eccezione per le “speciali disposizioni contenute nelle leggi e nei regolamenti concernenti la disciplina dell’immigrazione e la condizione dello straniero”.
Vuol dire che, per esempio, un cittadino straniero in Italia può autocertificare la residenza o lo stato di famiglia, ma non può fare lo stesso per le pratiche che riguardano la sua particolare condizione di immigrato. Hai perso il lavoro e devi chiedere un permesso di soggiorno per attesa occupazione? Ti serve un certificato del centro per l’Impiego. Rinnovi un permesso per studio? Ti devi far dare dall’università la lista degli esami superati. Vuoi la carta di soggiorno? Casellario giudiziale e carichi pendenti, prego.
Quell’eccezione doveva durare poco. Fino al 1 gennaio 2013, si scrisse all’inizio nella legge. Giusto il tempo necessario per collegare i database, tanto per rimanere a quegli esempi, di Questure, Centri per l’Impiego, Università e Tribunali, in modo che la pubblica amministrazione potesse verificare le autocertificazioni degli stranieri. Poi, però, sono iniziate le proroghe. All’inizio di sei mesi in sei mesi, poi di anno in anno.
L’ultima sarebbe scaduta il 31 dicembre 2015. Sì alle autocertificazioni con il nuovo anno? Macchè. Ieri, il Consiglio dei Ministri ha approvato il solito decreto milleproroghe. Tra le altre cose, spiega il governo, “viene prorogato al 31 dicembre 2016 il termine a partire dal quale i cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea, regolarmente soggiornanti in Italia, potranno utilizzare le autocertificazioni”. Auguri.
Elvio Pasca