Roma – 26 settembre 2012 – “Investire risorse, con più convinzione e più determinazione di quanto e’ stato fatto fino ad oggi, nella cultura, in considerazione non solo dei notevoli benefici economici per il Paese che tale tipo di investimenti normalmente produce, ma in considerazione soprattutto del fatto che la forza della lingua come fattore primario dell’identità nazionale è strettamente dipendente dalla vitalità culturale che nella lingua stessa e’ trasmessa e dalla qualità delle idee che in essa sono veicolate”.
Lo ha detto oggi il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in occasione del convegno ”L’italiano in Europa, la lingua come risorsa” che si è tenuto alla Camera per i vent’anni dalla scomparsa del linguista e filologo Gianfranco Folena.
“Il ricordo dell’insigne studioso è l’occasione per una riflessione, anche di carattere politico, sulla necessità di promuovere la nostra lingua all’interno dei processi di integrazione culturale e sociale indotti dalla globalizzazione e strettamente connessi con il processo di costruzione dell’Europa Unita” ha sottolineato Fini secondo il quale e’ necessario non solo ”promuovere la conoscenza e lo studio dell’italiano nel mondo, come risorsa preziosa dell’intero sistema Paese e della sua capacità di vivere la fase della globalizzazione ‘ ma anche ”rilanciare l’insegnamento della lingua all’interno del nostro stesso Paese”.
L’insegnamento dell’italiano in Italia avrebbe secondo il presidente della Camera “un duplice obiettivo: combattere, da un lato, l’impoverimento dell’italiano scritto e parlato e diffondere, dall’altro, la conoscenza della nostra lingua tra i nuovi italiani al fine di favorire i processi di integrazione sociale e culturale delle comunità di immigrati, affinchè questi possano sentirsi cittadini italiani anche per la capacità di esprimersi correttamente nella nostra lingua”.