"La presenza dei lavoratori stranieri è inevitabile" Firenze, 24 aprile 2010 – "Pensare oggi a degli approcci di tipo localistico sull’identità significa non avere futuro, significa avere timore del futuro. Un mix tra passato e futuro e’ indispensabile per arrivare ad un approccio equilibrato ai problemi globali di oggi".
Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini riferendosi al tema dell’immigrazione durante il suo intervento all’istituto Stensen di Firenze. Sollecitato da una domanda di un giovane studente universitario sul 150° anniversario dell’unita’ d’Italia, il presidente dell’Assemblea di Montecitorio nel corso del suo exursus storico sull’identita’ degli italiani, Fini ha detto tra l’altro: "non e’ il patriottismo che puo’ degenerare nella guerra, ma e’ il nazionalismo deteriore, la presunzione di superiorita’, di essere, in quanto italiano, superiore ad un altro popolo".
"Oggi il tema di identita’ nazionale – ha aggiunto – si va ad intrecciare con le caratteristiche della societa’ globale. Una delle minacce forse tra quelle meno colte alla nostra identita’ e’ quella del calo demografico e della conseguente mancanza di politiche a sostegno delle famiglie. La presenza dei lavoratori stranieri e’ inevitabile. E oggi parlare di identita’ nazionale significa anche integrare coloro che dicono che l’Italia e’ la loro patria, ma non e’ la terra dei loro padri".
Affrontando il tema della cittadinanza, il presidente dell’Assemblea di Montecitorio ha osservato: "Quando un bambino parla italiano, anzi dialetto, tifa per la Fiorentina, come il suo compagno di banco, ma non puo’ essere italiano, corriamo il rischio di esporre questi ragazzi ad essere attratti da qualche cattivo maestro; da qualche imam che predica il Corano in un certo modo, diciamo un po’ antagonista, che puo’ avere buon gioco, fare presa su chi ha 14 o 15 anni".
Secondo Fini, quindi, "quando si parla di percorso per la cittadinanza e si discute di quanti anni servono per concederla si fa un discorso fuorviante. Quello che dobbiamo vedere e’ l’adesione a certi valori e soprattutto prevedere strade differenti per i piu’ piccoli".
s.c.