"Devono fare parte della comunità nazionale, multietnica e multiculturale". Touadi (Pd): "Fini e i suoi sfidino la Lega"
Milano, 23 marzo 2010 – "Come si fa a non capire che ci vuole una cittadinanza celere per i bambini immigrati, per chi nasce qui o per chi arriva qui piccolissimo?".
A proporre di nuovo una riduzione dei tempi per la cittadinanza delle seconde generazioni e’ il presidente della Camera Gianfranco Fini, che a Milano ha partecipato alla presentazione del rapporto ‘Famiglia 2009’ del Centro internazionale studi famiglia (Cisf).
"Quei bambini sono nei nostri asili, parlano non solo la nostra lingua ma i nostri dialetti, tifano per le stesse squadre di calcio dei nostri figli, ascoltano la stessa musica e vedono gli stessi film. Bisogna evitare che aspettino -aggiunge Fini- fino a 18 anni, che poi significa qualche anno in più, per avere la cittadinanza".
"Altrimenti – sottolinea il presidente della Camera – c’e’ il rischio che all’età di 10-12 anni si sentano dire ‘tu sei diverso, non sei italiano’ e cadano nelle mani della predicazione di qualche cattivo maestro. Bisogna evitare questo rischio".
"Questi ragazzi sono orgogliosamente italiani e devono fare parte della comunità nazionale perchè ormai questo concetto e’ diventato multietnico e multiculturale", conclude Fini.
Touadi (Pd): "Ora coerenza in Parlamento"
"Il presidente della Camera ha ribadito oggi le sue posizioni di apertura per la concessione della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri. Peccato, tuttavia, che il testo in discussione alla Camera, della relatrice Bertolini, non vada proprio nella direzione auspicata da Fini" commenta Jean Leonard Touadi, deputato del Partito democratico.
"Il testo della Bertolini – aggiuge Touadi – è riuscito nell’exploit di peggiorare persino l’attuale disciplina dell’acquisizione della cittadinanza. Oltre alle prese di posizione di Fini ciò che serve è una vera assunzione di responsabilità con atti parlamentari coerenti".
"In sostanza – conclude il deputato del Pd – se Fini e i suoi ci stanno insieme a noi per dare la cittadinanza a chi nasce in Italia sanno cosa fare: devono sfidare i veti della Lega e portare tutto il Pdl verso l’affermazione di diritti fondamentali dei bambini, che solo impropriamente chiamiamo immigrati".