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Fini: “Niente integrazione senza legalità”

Il presidente della Camera sui diritti-doveri degli immigrati. "Serve un nuovo patto di cittadinanza" Roma – 16 novembre 2009 – "Non ci può essere integrazione senza legalità: ci si integra solo se si e’ disposti a vivere in condizioni di rispetto della legalità". Lo ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in un passaggio del suo intervento alla seduta straordinaria del consiglio comunale di Prato, in occasione dei 720 anni dalla realizzazione della sala consiliare.

"Se è doveroso da parte dell’Italia -ha proseguito Fini- rispettare la cultura di origine e l’identità degli uomini e delle donne che vengono a partecipare con il loro lavoro alla crescita della nostra società, dobbiamo anche chiedere loro di rispettare le nostre leggi, di parlare la nostra lingua, di mandare i loro figli nelle nostre scuole, e di fare proprio il valore della dignità della persona, che e’ alla base della nostra cultura, non si possono reclamare solo diritti senza essere pronti ad adempiere ad altrettanti precisi doveri".

Per Fini "integrazione non può significare chiudere gli occhi di fronte ad autentiche enclaves in cui non si rispettano le leggi e i diritti, non si parla la lingua italiana e non si chiede l’integrazione. Serve quindi -è stato l’invito del presidente della Camera- un impegno delle istituzioni tutte, della politica e dei cittadini, per rendere possibile un nuovo patto di cittadinanza. L’Italia deve essere di tutti coloro che la sentono come patria, anche se per alcuni non e’ la terra dei loro padri".

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