"Dobbiamo ragionare nella prospettiva dell’integrazione" Rovigo, 25 ottobre 2010 – "Io non cambierei una virgola della legge che va sotto il mio nome e quello di Bossi. E che comunque comprende delle eccezioni come quella per i rifugiati politici".
Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini oggi intervenendo ad un incontro con gli studenti a Rovigo.
Quindi il presidente della Camera non ha mancato di ricordare come "quella legge stabilisce un principio che in Italia puo’ venire stabilmente chi ha un lavoro, e quindi un reddito. Il vero problema pero’ e’ quello di chiedersi: e’ naturale che chi viene qui da noi metta radici, come del resto e’ avvenuto per i nostri emigranti in passato". E il presidente della Camera ha quindi ricordato "il mondo e’ pieno di figli e discendenti di italiani che nel corso del tempo sono arrivati a livelli molto alti, un esempio per tutti e’ la mia collega al Congresso Usa Nancy Pelosi, lei sente ancora le sue radici italiane anche se non parla una parola di italiano.
Quindi – ha proseguito Fini – e’ naturale che i figli e i figli dei figli degli immigrati di oggi saranno nel nostro paese non solo operai o raccoglitori di pomodori ma inevitabilmente cresceranno nella scala sociale, e si sentiranno perfettamente italiani e sentiranno l’Italia come la loro patria, si alzeranno sentendo l’inno nazionale". "Dobbiamo quindi – ha avvertito Fini – ragionare in questa prospettiva che e’ quella dell’integrazione. Il problema infatti non e’ quello dell’esplusione del clandestino che va benissimo, ma il vero problema e’ quello dell’integrazione visto che i due modelli, quello francese e quello nord europeo stanno dimostrando entrambi segni di crisi".
E ancora per Fini "di fronte a questa grande sfida che stiamo vivendo non c’e’ una ricetta, una bacchetta magica, ma spero che in un grande paese come l’Italia si alzi il livello del dibattito su questo grande problema". Infine, il presidente della Camera ha spiegato che "il problema dell’integrazione si fa piu’ complicato quando si ha di fronte il mondo islamico dove la legge del precetto religioso e la legge statuale possono andare in conflitto: allora sono problemi seri e ne e’ testimonianza la cronaca". Per il presidente della Camera infatti e’ necessario "non solo il rispetto normale delle regole ma soprattutto l’adesione sostanziale ai valori".