"Chi lo pensa è insicuro". "Centrodestra faccia politica per l’ integrazione" Roma – 17 settembre 2009 – Il presidente della Camera Gianfranco Fini torna a parlare del diritto di voto per gli immigrati e invita a “non liquidare la discussione con osservazioni che sono indice di una certa insicurezza”.
“A chi mi dice: ‘Che sei matto? Dando il voto per le amministrative magari vince una certa parte politica’, rispondo: perchè pensare che necessariamente lo straniero che sta in Italia debba votare a sinistra? Chi l’ha detto? Non è scontato" ha detto ieri Fini, intervenendo a un convegno su integrazione e cittadinanza promosso dalla Consulta della comunità ebraica di Roma. Una risposta indiretta alle dichiarazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi ha bollato il voto agli immigrati come uno “stratagemma” con cui il centrosinistra vorrebbe guadagnare elettori.
“Io insisto – ha aggiunto Fini – affinché il centrodestra faccia delle questioni legate all’integrazione, oltre che alla sicurezza, uno dei pilastri della sua politica”. Del voto alle amministrative si dovrebbe quindi discutere “senza riserve mentali, senza anatemi e magari con la cultura del dubbio che può aiutare ad alzare il livello del confronto".
Il presidente della Camera non rinuncia, comunque a un apolitica del rigore contro i clandestini. “È evidente – ha detto – che non possiamo accogliere più stranieri di quanto non ne possiamo integrare. Non voglio una politica lassista e permissiva, la legge porta anche il mio nome”.
“Sono convinto che serva il massimo rigore, il diritto di respingimento e’ un diritto riconosciuto dalle Nazioni Unite. Il sacrosanto diritto al respingimento” ha però aggiunto Fini, "deve essere contemperato con il dovere di verificare se tra coloro che chiedono di venire c’e’ chi lo fa per ragioni di discriminazioni o di guerra”.