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Fini: “Non è previsto un ministero dell’immigrazione”

"Sì a un coordinamento". "Decreti flussi più rispondenti alle esigenze del mercato del lavoro" Roma – 7 aprile 2008 – “Se il centrodestra andrà al governo, non è prevista l’istituzione di un ministero dell’immigrazione. Non c’è dubbio, però, che serve una figura di coordinamento tra le varie competenze in materia”.

Lo ha detto stamattina Gianfranco Fini, a margine della presentazione della candidatura di Souad Sbai presso il Centro Averroè a Roma.

Rispondendo insieme ad Alfredo Mantovano alle domande di alcuni giornalisti del gruppo Stranieri in Italia, Fini ha escluso la possibilità di una nuova sanatoria. “Non faremo regolarizzazioni, c’è una legge che va rispettata”. E che fare di fronte alle centinaia di migliaia di domande che ogni anno restano fuori dalle quote d’ingresso? “Credo si debbano emanare dei decreti flussi che rispecchino di più le esigenze del mercato del lavoro”.

Il leader di An è tornato anche sul tema del voto agli immigrati, dicendo che non farà passi indietro. “Porteremo la proposta in Parlamento, ci sono opinioni molto diverse anche all’interno del centrodestra e quindi è chiaro che il confronto sarà acceso” ha spiegato.

A proposito della Consulta dell’Islam, Fini ha detto che “al di là del nome che gli vogliamo dare, serve un organismo che aiuti a conoscere i problemi del rapporto con il mondo musulmano”. Più che una rappresentanza istituzionale dei musulamani d’Italia, serve insomma un “organo composto da esperti della realtà musulmana, che possa diventare uno strumento per interpretarla e lavorare all’integrazione”.

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