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Fini: “Nè Francia nè Regno Unito, Italia trovi modello ricordando sua storia”

"Legge su cittadinanza in Aula dimostra nuova consapevolezza" Roma, 19 dicembre 2009 – Il fatto che martedì prossimo l’Aula della Camera discuterà la legge sulla cittadinanza e’ "la dimostrazione che una consapevolezza di guardare avanti c’è".

Lo ha detto Gianfranco Fini ricevendo a Montecitorio i promotori della campagna contro il razzismo ‘Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti’ in occasione della Giornata internazionale del migrante lavoratore e delle famiglie.

Tutto questo, ha sottolineato il presidente della Camera, "al di la’ dell’esito che quella discussione avra’, su cui non mi esprimo anche se tutti conoscete il mio auspicio". Fini ha parlato a lungo di immigrati, indicando anche alcuni aspetti della legge Bossi-Fini ("il cui spirito condivido") da modificare. "Non si deve prescindere dal tema sicurezza – ha detto il presidente della Camera.

Io condivido le istanze dei migranti, ma cosi’ come e’ negativa la demagogia di chi dice ‘gli stranieri restino a casa loro perche’ non ne abbiamo bisogno’, altrettanto pesantemente negativa e’ la demagogia di chi dice ‘siccome sono donne e uomini, devono andare dove vogliono’". Cio’ premesso, secondo Fini "se si parte dal presupposto che l’immigrazione non e’ transitoria, che non e’ solo legata all’economia, le conseguenze legislative sono di altri tipo e bisogna cominciare a codificare i diritti". E proprio a proposito di leggi, il presidente della Camera ha parlato della Bossi-Fini: "E’ evidente che la crisi economica dovrebbe indurre a raddoppiare i sei mesi che si danno a chi perde il lavoro per trovarne un altro". Cosi’ come "non ha senso tornare al Paese di provenienza e da li’ trovare il lavoro e poi tornare".

Per il presidente della Camera è importante che l’Italia tenga ben presente la storia della sua emigrazione. Anche nel "dibattito culturale e politico su cosa e’ integrare" che oggi e’ "centrale". Fini ha spiegato: "L’integrazione non e’ assimilazione. L’esperienza francese ha dimostrato gli esiti negativi dell’assimilazionismo. Ma e’ fallimentare anche il ‘londonistan’, il meltingpot all’inglese". Ecco perche’ non bisogna "innamorarsi delle formule" e bisogna "evitare le contrapposizioni radicali". A cominciare dalla discussione sulla cittadinanza ai bambini stranieri.

"Cerchiamo di iniettare dosi di buon senso – ha sottolineato il presidente della Camera: che un bambino nasca in Italia o arrivi a un anno non fa differenza. Chi resta stabilmente per almeno un ciclo scolastico non e’ diverso dal compagno di banco italiano. Prima di rifiutare a quel bambino la possibilita’ di essere italiano ci penserei due volte", ha detto Fini indicando anche un rischio concreto: "Se si genera la sensazione di essere di serie ‘b’ si spinge verso altre identita’". Come e’ accaduto in Inghilterra con "l’Islam radicale".

E’ per questo che Fini ha invitato a "ragionare senza respiro corto. Non e’ una questione da affrontare con un approccio minimalista. Se non si rimane prigionieri della miopia e della paura bene, altrimenti arriva il futuro nelle nostre case e non ce ne saremo accorti. Non bisogna avere paura, bisogna cercare di guidare questo processo".

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