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Flussi 2007: il primo clic day fu falsato

Il Tar di Milano  dà ragione a un gruppo di datori di lavoro. Le loro domande arrivarono in ritardo per un difetto del sistema informatico

Roma – 3 settembre 2009 – Ricordate il primo clic day? Era il 15 dicembre 2007 e dalle 8.00 partirono dai computer di tutta Italia migliaia di domande per assumere lavoratori stranieri di Paesi che avevano accordi con l’Italia. Quella corsa alle quote fu, in parte, falsata.

Lo dice il tribunale amministrativo di Milano, che dopo un procedimento durato oltre un anno ieri ha dato ragione a un gruppo di datori di lavoro appoggiati dalla Cisl meneghina e assistiti dagli avvocati Alberto Guariso e Silvia Balestro, che in un ricorso sostenevano di essere stati penalizzati dal sistema informatico del ministero dell’Interno. La tesi avvalorata dai giudici è  che le loro domande arrivarono in ritardo a causa di un blocco del sistema.

Per la precisione, a bloccarsi furono le domande srilankesi, insieme a quelle che le seguivano negli invii cumulativi fatti da associazioni e patronati. Uno stop dovuto alla discrepanza tra le etichette che identificavano lo Sri Lanka sui server del ministero e quelle sulle domande. Il problema fu risolto nel pomeriggio, quando però le domande finite in code dove non c’erano srilankesi erano già arrivate, esaurendo gli ingressi disponibili.

“I giudici ci hanno dato completamente ragione. Ora i datori di lavoro per i quali avevamo presentato il ricorso e che per quel problema non erano riusciti ad aggiudicarsi una quota avranno il nulla osta. È importante perché alcuni di loro, non essendo datori di lavoro domestico, non possono partecipare alla regolarizzazione” commenta Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl di Milano.

Ancora più interessante è lo scenario che si apre per tutti gli altri, e sarebbero migliaia, che il 15 dicembre 2007 sono incappati nello stesso problema.

“È successo in tutta Italia, – sottolinea Bove – a chi quel giorno ha spedito la domanda con un patronato, è finito in coda a una domanda per un lavoratore srilankese e perciò non è riuscito a prendere una quota. Ora può presentare ricorso e pretendere che la sua domanda venga accettata”.

Scarica la sentenza del Tar di Milano


Elvio Pasca

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