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Flussi 2008. Bocciati (di nuovo) i limiti per i datori stranieri

Il Consiglio di Stato conferma la decisione del Tar di Milano. Inca-Cgil: "Bene, ma ora serve una sanatoria" Roma – 5 giugno 2009 – Il Consiglio di Stato conferma: la parte del decreto flussi 2008 che ammetteva i datori di lavoro stranieri solo se avevano la carta di soggiorno è discriminatoria. Per assegnare i 150mila ingressi vanno quindi ripescate anche le domande di quelli che hanno solo il permesso di soggiorno.

Secondo alcune indiscrezione (per la certezza bisognerà attendere il deposito della sentenza), il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del ministero dell’Interno contro la decisione del Tar, che lo scorso gennaio aveva sospeso i limiti imposti dal decreto ai datori di lavoro stranieri.

Il Tar aveva dato ragione a un gruppo di datori di lavoro stranieri coordinati dal patronato Inca-Cgil. Questi sostenevano che chiedere agli stranieri carta di soggiorno e conferma online della domanda violavano la legge sull’immigrazione, che equipara italiani e immigrati regolarmente residenti, anche se hanno un semplice permesso di soggiorno.

Una “linea” che a quanto pare è stata adesso sottoscritta anche dal Consiglio di Stato. 

“La sentenza, se le indiscrezioni sono giuste, è saggia e molto positiva. C’era una discriminazione contro i datori di lavoro stranieri e le persone che volevano assumere, si inserivano limiti e difficoltà in più senza alcuna giustificazione valida” dice l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso. “È preoccupante – aggiunge – che il ministero dell’Interno si sia rivolto al Consiglio di Stato. Evidentemente volevano riproporre questa procedura anche nei prossimi decreti flussi”.

Soddisfatto, con le cautele del caso, anche Enrico Moroni, responsabile immigrazione dell’Inca-Cgil: “Quel decreto flussi era sbagliato, le domande andavano ripescate tutte, ed è stata giusta l’azione dell’Inca. Guardiamo avanti, anche perché in molte province gli uffici non hanno nemmeno  iniziato ad esaminare le domande dei flussi 2008”.

“Più che dei flussi, – aggiunge Moroni – ora bisogna iniziare a parlare della necessità di una sanatoria.  Che ne sarà di tutte le colf e badanti senza permesso che vivono nelle case degli italiani ora che passerà il ddl sicurezza e verrà introdotto il reato di clandestinità?”.

Elvio Pasca

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