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Flussi 2008. Cgil: “Contrari su metodo e merito del decreto”

"Le Organizzazioni sociali non sono state invitate a discutere la materia" ROMA, 3 dicembre 2008- Nell’apprendere la notizia che il governo avrebbe maturato la decisione sulle modalità del decreto flussi 2008 sull’immigrazione, in attesa del via libera del presidente del Consiglio, "la Cgil esprime la propria contrarietà sul metodo e sul merito".

Lo sostengono in una nota il responsabile dell’ufficio Immigrazione della Cgil Nazionale, Pietro Soldini, e la segretaria confederale, Morena Piccinini, in merito all’intesa siglata dal ministero dell’Interno e del Welfare su 150mila posti per il 2008.

Le Organizzazioni sociali, scrivono, "non sono state invitate a discutere la materia, così come previsto, né il ministro dell’Interno finora si è degnato di rispondere alla richiesta di incontro inoltrata da Cgil, Cisl e Uil cinque mesi or sono". Le quote annuali, fanno sapere i due sindacalisti, "sono fissate sulla base dei criteri individuati dal documento di programmazione triennale, che fissavano in un minimo di 168mila e un massimo di 270mila le domande di nuovi lavoratori immigrati da parte di imprese e famiglie, esclusi gli stagionali".

Nel caso di mancata adozione del Piano, "si provvede nel limite delle quote stabilite per l’anno precedente, che erano 170mila". In questo caso, rilevano, "non si è tenuto conto né dell’uno né dell’altro".

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