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Flussi. I gesuiti: “Regolarizzare colf e badanti”

"Accogliere tutte le domande, serve un’ operazione dettata dal buon senso" Roma – 18 settembre 2008 – Un “Appello per le badanti immigrate” apre il nuovo numero di Civiltà Cattolica. La rivista dei gesuiti italiani, le cui bozze vengono  provate dalla Santa Sede,  fa il punto sui flussi d’ingresso e chiede che vengano accettate tutte le domande di assunzione presentate dalle famiglie.

Nell’editoriale, si critica la linea della ‘tolleranza zero’ che “oggi nella maggior parte dei Paesi occidentali sembra dominare", sullo stimolo "della propaganda elettorale ‘gonfiata’ di vari partiti che fanno della difesa della sicurezza a qualsiasi costo un punto di forza della propria politica”. Una politica che rischia,  secondo Civiltà Cattolica, di ottenere l’effetto contrario a quello desiderato.

I gesuiti commentano il divario tra le 740mila domande di assunzione e i 170mila ingressi messi in palio dall’ultimo decreto flussi.

“A questo punto – è l’appello di Civiltà cattolica – si tratta di compiere un ‘operazione dettata dal buon senso e dalla prevalenza del bene comune rispetto all’illogicità di una ‘tolleranza zero’ assoluta e senza eccezioni che sembra vedere, almeno nei fatti sino a oggi, addirittura un ‘pericolo’ per la sicurezza pubblica nelle badanti e nelle collaboratrici domestiche”.

Occorre perciò una “decisione ragionevole da parte delle autorità, affinché decidano, per integrare la politica della ‘tolleranza zero’, di accogliere, al di fuori del numero previsto dal decreto flussi, la richiesta di regolarizzazione di badanti e collaboratrici domestiche i cui datori di lavoro hanno presentato richiesta di regolarizzazione nello scorso dicembre”.

“D’altronde – conclude l’editoriale – il perseguimento del bene comune prevede che le autorità sappiano governare non soltanto seguendo i risultati dei sondaggi, ma anche perseguendo obiettivi di integrazione e coesione sociale, che aiutino a superare le paure che sembrano dominare oggi ampi settori della società italiana”.

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