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Flussi. I patronati: “Accogliere tutte le domande”

Moroni (Inca): "Serve un nuovo decreto, altrimenti si rischia una guerra tra poveri" Roma – 10 settembre 2008 – Accogliere tutte le domande già presentate e trovare un sistema migliore per le prossime corse alle quote.

È l’unico modo per uscire dall’empasse dei flussi d’ingresso e sanare il divario tra  sommersi (la stragrande maggioranza) e salvati dei clic day. Soprattutto ora che è stata messa in discussione l’equità delle graduatorie .

A invocare questa soluzione sono i patronati del Ce.Pa., sigla che riunisce Acli, Inas-Cisl, Inca-Cgil, Ital-Uil. Attraverso i loro sportelli a dicembre scorso sono partite centinaia di migliaia di domande di assunzione, ma proprio queste spedizioni cumulative  sarebbero state rallentate da blocchi del sistema informatico simili a quello denunciato a Milano.

“Avevamo denunciato da subito i problemi, che ovviamente passano in secondo piano di fronte alla differenza schiacciante tra domande presentate e posti disponibili. Ora seguiamo con attenzione l’esito del ricorso, le conseguenze potrebbero essere molto gravi” spiega a Stranieriinitalia.it Enrico Moroni, coordinatore nazionale e responsabile immigrazione dell’Inca, patronato che attualmente presiede il Ce.Pa.

Il rischio è che, anche in seguito ad altri ricorsi, si scateni quella che Moroni chiama “una guerra tra poveri”, del tipo: mettiamo in graduatoria qualcuno, ma tiriamo fuori qualcun altro. “Insomma alla fine a fare le spese di questa situazione sarebbero sempre i lavoratori e chi li ha chiamati, la soluzione dovrebbe invece essere generale”.

Ecco allora la via d’uscita: “Un nuovo decreto che permetta di accettare le domande già presentate se hanno i requisiti per portare a termine l’assunzione. Bisogna poi sedersi intorno a un tavolo –dice il rappresentante dell’Inca – e risolvere i problemi tecnici che ancora rallentano l’esame delle domande. Inoltre, perché le graduatorie in molte province non sono state ancora pubblicate?”.

Il nodo principale rimane comunque il sistema con cui vengono assegnati gli ingressi. “Questo terno al lotto che premia solo chi arriva per primo è inaccettabile” ribadisce Moroni. “I patronati – ricorda – hanno offerto assistenza gratuita in base a un protocollo col Viminale, hanno evitato file alle prefetture e alla fine sono stati addirittura penalizzati. Praticamente cornuti e mazziati…”

Elvio Pasca

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