Roma – 19 dicembre 2011 – Ci sono già troppi immigrati disoccupati e comunque il decreto flussi è uno strumento che non funziona. Sono queste le principali ragioni per cui quest’anno non si autorizzeranno nuovi ingressi per lavoro dall’estero.
Lo ha ribadito venerdì scorso alle parti sociali Natale Forlani, direttore immigrazione del ministero del Lavoro, come si legge in un dettagliato reseconto sull’incontro pubblicato oggi dal dipartimento politiche migratorie della Uil.
“Negli anni della crisi, tra il 2008 ed il 2010 – ha detto Forlani – la disoccupazione tra gli immigrati è aumentata tre volte e mezzo rispetto a quella degli italiani (in valore % + 63,1 contro +18,4). In valori assoluti, i disoccupati stranieri sono passati dai 169 mila del secondo trimestre 2008 ai 278 mila del secondo trimestre 2011 (di questi, 140 mila sono percettori di sostegno al reddito); vale a dire una quota doppia rispetto a tre anni fa”.
L’indagine Excelsior di Unioncamere sulle assunzioni programmate dalle imprese italiane non lascia presagire un’inversione di rotta. Le assunzioni previste per gli immigrati nel 2011 rappresentano la cifra più bassa degli ultimi 4 anni: una media di 70 mila assunzioni, contro le quasi 140 mila del 2008. Secondo il Direttore Immigrazione di via Fornovo, dunque,” la poca domanda di manodopera può essere soddisfatta ampiamente dall’esercito di disoccupati stranieri che cercano urgentemente lavoro e, per legge, lo devono trovare entro sei mesi”.
Quanto al decreto flussi, i dati sulle domande presentate all’inizio di quest’anno ne dimostrerebbero tutti i limiti. A fronte di 98.080 quote previste, sono pervenute al Viminale 424.858 domande. Il bilancio (alla data del 3 novembre 2011) è di 42.910 nulla osta rilasciati e “un magro risultato di 12.027 contratti di soggiorno sottoscritti”.
“La conclusione raggiunta, nell’ambito di una riunione interministeriale – ha quindi spiegato Forlani – è stata quella di sconsigliare l’adozione di un decreto flussi per ingressi di lavoro subordinato, anche al fine di evitare un incremento anomalo di persone in cerca di occupazione, con effetti indesiderati sul mercato del lavoro, particolarmente riconducibili alla crescita del lavoro sommerso”.
Leggi il resoconto della Uil sull’incontro tra ministero del Lavoro e parti sociali
EP