Roma – 29 novembre 2013 – Saranno molti di meno rispetto al passato, almeno in prima battuta, gli stagionali stranieri che potranno venire a lavorare in Italia nel 2014. Una scelta dettata dall’analisi della domanda, ma anche dalla speranza che parte dei tanti disoccupati, stranieri e italiani, che sono già qui possano trovare per qualche mese un impiego nei campi, negli alberghi o nei ristoranti.
Un nuovo decreto flussi per gli stagionali da impiegare nei settori agricolo e turistico-alberghiero è già sul tavolo del governo . L’ obiettivo (se lo centrassero sarebbe un record) è pubblicarlo entro dicembre. Il testo autorizzerà 10 mila nuovi ingressi per il nuovo anno, un terzo rispetto a quelli del 2013, e le domande di assunzione si presenteranno, come al solito, online.
La riduzione drastica di quote decisa è la conseguenza di un’analisi fatta dal Ministero del Lavoro sulle assunzioni di stagionali dall’estero registrate quest’anno. Se è vero che per le 30 mila quote del decreto stagionali 2013 sono state presentate 37 mila domande, meno di 9 mila hanno ottenuto il nulla osta e meno di 5mila di sono trasformate in un permesso di soggiorno.
Ci sono, certo, pratiche ancora da smaltire, e c’è stata qualche rinuncia da parte dei datori o dei lavoratori. La Direzione Generale dell’Immigrazione di via Fornovo segnala però che “appare in tutta evidenza la rilevanza della presentazione di domande d’ingresso con finalità diverse da quella di soddisfare una reale domanda di lavoro”.
Anche il decreto stagionali, insomma, è stato sfruttato come occasione di regolarizzazione, con tutto il carico di abusi e truffe che ciò comporta. Chissà in quanti hanno pagato migliaia di euro una proposta di assunzione che poi non è andata in porto e alla fine hanno perso i soldi e la speranza di un permesso di soggiorno. Altro aspetto da tenere in considerazione: le false domande hanno intasato gli uffici che dovevano esaminarle, a discapito di datori di lavoro onesti.
“Il fabbisogno reale di nuovi ingressi – conclude il ministero del Lavoro – diminuisce in modo significativo, confermando una tendenza in atto nel corso della crisi economica e occupazionale, che riduce la domanda di lavoro e nel contempo accentua una offerta disponibile nel territorio nazionale, di lavoratori Italiani, neocomunitari, extracomunitari regolarmente soggiornanti. È assai probabile che questo trend prosegua anche nel corso del 2014”.
Nasce così il decreto da 10 mila ingressi concordato con le associazioni di categoria. Ma a una condizione: “Noi la consideriamo una prima tranche, per soddisfare le esigenze più immediate delle imprese agricole. Se ce ne sarà bisogno, dovranno arrivare presto altre quote” spiega Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro di Coldiretti. Il testo in arrivo prevederà poi 4000 conversioni di permessi stagionali in permessi per lavoro subordinato.
Anche alla luce di quello che è successo quest’anno, Coldiretti ha chiesto che venga data precedenza nell’esame delle domande a quelle presentate da aziende che storicamente utilizzano manodopera stagionale. L’associazione spera in una ripresa economica e quindi stima che il fabbisogno per il 2014 sarà superiore a quello di quest’anno, ma è scettica sulla possibilità di trovare in Italia molti disoccupati da impiegare nei campi: “Quanti di loro – chiede Magrini – hanno già lavorato in agricoltura”?
Elvio Pasca