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Flussi, interinali e straordinari per fare prima

Serviranno anche per la regolarizzazione. L’emergenza sblocca 5,6 milioni di euro

Roma – 25 febbraio 2011 – Lo “stato di emergenza” dichiarato qualche giorno fa dal governo serve soprattutto a fronteggiare gli sbarchi in Sicilia. È però anche l’occasione buona per occuparsi di problemi cronici, come le centinaia di migliaia di persone che attendono una risposta per i flussi e per la regolarizzazione.

Il metodo è sempre lo stesso. Sportelli Unici per l’immigrazione e uffici stranieri delle Questure hanno organici ridotti all’osso? Grazie alla dichiarazione dell’emergenza, si sboccano un po’ di fondi, così possono arrivare un’altra informata di lavoratori interinali e il via libera agli straordinari dei dipendenti.

È tutto scritto nelle “disposizioni urgenti di protezione civile” arrivate lunedì scorso in Gazzetta Ufficiale. Secondo l’articolo 8, per completare la regolarizzazione e gestire i flussi di ingresso, il Dipartimento  per le libertà civili e l’immigrazione del ministero dell’Interno potrà utilizzare fino a 325 lavoratori interinali per sei mesi, che verranno distribuiti tra i vari uffici.

Inoltre, il Dipartimento può autorizzare duecentocinquanta lavoratori già in servizio a fare gli straordinari, fissando come limite ogni mese una media dodici ore, e un massimo di quaranta ore a testa. Chi lavorerà di più? Con ogni probabilità i precari che già si occupano di immigrazione e che il decreto milleproroghe ha confermato per un altro anno.

Il tutto costerà fino 5,6 milioni di euro. Sbloccati grazie all’emergenza, per risolvere un problema di ordinaria, inefficiente, amministrazione.

Elvio Pasca

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