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Flussi. L’Italia aprirà un ufficio di collocamento in Egitto

Intesa tra i due governi per far incontrare domanda e offerta. Formazione e selezione in loco, come previsto dal Piano per l’Integrazione

 

Roma – 17 maggio 2011 – Formare e reclutare i lavoratori stranieri direttamente nei Paesi d’origine è uno delle direttive del “Piano per l’Integrazione” presentato lo scorso giugno dal governo. Ed è  quello che si tenterà di fare all’ombra della  piramidi, a giudicare dal memorandum di intesa siglato oggi a Roma dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e dal ministro degli Esteri egiziano Nabil El Arabi.

Tra le altre cose, il testo prevede l’apertura di un ufficio italiano di coordinamento al Cairo per far incontrare le richieste di manodopera delle aziende italiane con i lavoratori egiziani. Questi ultimi verranno inserite in liste compilate dal settore Migrazione del ministero del Lavoro egiziano e la selezione dei candidati avverrà in Egitto, tramite compagnie italiane e organizzazioni accreditate, come agenzie del lavoro e associazioni di categoria.

È prevista anche l’organizzazione in loco di corsi di formazione, che includeranno lo studio della lingua italiana, e chi li frequenterà avrà il diritto di precedenza.  I corsi proseguiranno anche in Italia e saranno gratuiti per chi li frequenta, perché pagati dalle aziende interessate ad assumere.

Il reclutamento riguarderà anche lavoratori stagionali, grazie all’inserimento, nei decreti flussi, di quote riservte ai cittadini egiziani. Per questi lavoratori sono previsti anche visti di ingresso triennali.

Nel memorandum si parla poi di rimesse e riconosce il ruolo importante della comunità egiziana residente in Italia per favorire l’integrazione dei lavoratori immigrati e per sostenere le iniziative di sviluppo nel Paese d’origine. L’intesa, triennale, entra in vigore da oggi.

EP

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