“Difenderemo la proposta di moratoria”. Indagine al Viminale sugli appalti dell’emergenza sbarchi
Como – 17 novembre 2008 – “Davanti alla crisi economica, ci preoccupiamo di salvaguardare le persone più deboli, compresi gli extracomunitari che potrebbero perdere il lavoro.
Il ministro del’Interno Roberto Maroni, a Como per un incontro con i presidenti delle province lombarde, ha giustificato così la proposta leghista di sospendere dal 2009 i flussi d’ingresso. E si è detto intenzionato a difenderla in Parlamento.
“Penso sia necessario buonsenso. Se un extracomunitario perde il lavoro non ha senso rispedirlo al suo paese per poi aprire le frontiere e farne arrivare altri che, magari, non troveranno neppure lavoro. È necessario mettere in campo politiche utile a salvaguardia delle persone” ha detto il titolare del Viminale.
Maroni ha fatto un parallelismo con le cautele dei Paesi Ue (Italia compresa) per l’accesso al lavoro dei cittadini neocomunitari. ”L’Unione Europea – ha ricordato – consentì ai paesi membri di adottare una moratoria sui lavoratori dei nuovi paesi al fine di avere un monitoraggio”.
“In sostanza, la Lega ripropone questa moratoria di due anni a tutela e salvaguardia di quelli che sono qua e nel caso dovessero perdere il proprio lavoro, invece di farne venire di nuovi. Mi sembra una proposta sensata e – ha promesso Maroni – la difenderemo in Senato nei prossimi giorni”.
L’emendamento della Lega non riguarda comunque il decreto flussi 2008. Questo autorizzerà 170mila nuovi ingressi basandosi però sulle domande d’assunzione già presentate che non sono riuscite a prendere una quota del 2007.
Indagine sugli appalti dell’emergenza sbarchi
Intanto, il ministero dell’Interno è finito al centro di un’indagine giudiziaria sull’affidamento della gestione di centri provvisori aperti in tutta Italia dopo che questa estate è stato decretato lo stato d’emergenza per gli sbarchi. I carabinieri del nucleo operativo ecologico hanno acquisito nei giorni scorsi la documentazione per verificare la regolarità degli appalti.
"La magistratura se ha dubbi fa bene a controllare. Noi non abbiamo dubbi e siamo certi di avere agito rispettando tutte le leggi” ha commentato Maroni. ”L’immigrazione – ha spiegato il ministro – è una emergenza per cui è necessario rispondere con l’emergenza, ovviamente nel rispetto di tutte le leggi. Ho parlato con i responsabili e siamo tranquilli. Tutto si è svolto in modo conforme alla legge".