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Flussi. Nuove quote per le vecchie domande

Verso un decreto da 170mila ingressi che farà riferimento alle richieste già inviate. Morcone (Viminale): "Arriverà tra fine ottobre e primi di novembre" Roma – 6 ottobre 2008 – Manca solo il sì del governo, ma il nuovo decreto flussi che permetterà di ripescare buona parte delle domande rimaste fuori dall’ultima corsa alle quote è in dirittura d’arrivo. Se non ci saranno veti politici o ripensamenti, dovrebbe essere una realtà entro un mese.

Le caratteristiche del provvedimento sono quelle anticipate durante le scorse settimane: 170mila ingressi da distribuire tenendo conto delle domande già presentate dagli spiranti datori di lavoro lo scorso dicembre. I pratica si duplicheranno le quote (e non potrebbe essere altrimenti, visto che in mancanza di una programmazione triennale sono possibili solo decreti-fotocopia), ma non ci saranno nuovi clic-day.

Che si vada in questa direzione lo ha confermato sabato scorso il capo del dipartimento immigrazione del Viminale, prefetto Mario Morcone, spiegando in un’intervista al Messaggero: “Siamo impegnati a rimettere in gioco le domande eccedenti rispetto alla quota prevista che era per 170 mila lavoratori. Tra fine ottobre e i primi di novembre verrà emanato un altro decreto flussi, per 170 mila nuovi nullaosta, decreto dedicato interamente allo scorrimento dell’attuale graduatoria”.

Considerato l’alto tasso di bocciature delle domande (siamo ancora introno al 40%), le domande duplicate ed eventuali rinunce, al Viminale sperano di accontentare così tutti i datori di lavoro che hanno i requisiti previsti dalla legge. Naturalmente, un decreto di questo tipo taglierebbe fuori le nuove esigenze, come quella, ad esempio, di una famiglia che si messa solo ora in cerca di una badante.

La soluzione piace anche ai patronati. “Con un provvedimento di questo tipo si risolverebbero un bel po’ di problemi, allargando finalmente i numeri e venendo incontro alle richieste dei datori di lavoro. Un ripescaggio avrebbe inoltre l’effetto di depotenziare le conseguenze del ricorso presentato a Milano dopo i problemi registrati durante l’invio delle domande” dice Enrico Moroni, coordinatore nazionale e responsabile immigrazione dell’Inca Cgil.

I nuovi ingressi non potranno però sveltire l’esame delle domande, altra croce per aziende, famiglie e lavoratori. “Finora sono stati rilasciati solo 90mila nulla osta al lavoro, la lentezza degli uffici è un enorme problema. Tutta la gestione delle richieste di assunzione andrebbe rivista” commenta Moroni.

Elvio Pasca

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