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Flussi. Sei-Ugl: “Accelerare esame domande”

Lagamba: "Pronti a collaborare". "No al blocco dei flussi e alle denuncie negli ospedali" Roma – 25 novembre 2008 – “È quanto mai opportuno un provvedimento che acceleri la procedura di definizione delle pratiche relative all’ultimo decreto flussi. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a collaborare”.

Così, in una nota, Luciano Lagamba, presidente del sindacato Sei Ugl. “Non si tratta di una regolarizzazione generalizzata, – sottolinea il sindacalista –  ma di dare risposte certe ai datori di lavoro che hanno inoltrato nei tempi e nei modi dovuti la domanda. In uno stato di diritto, il cittadino può giustamente pretendere il rispetto delle regole ed è quello che chiediamo anche noi come organizzazione sindacale che tutela i cittadini immigrati nel nostro Paese”.

Il Sei Ugl boccia anche gli emendamenti leghisti al dddl sicurezza.

L’ipotesi di un blocco del decreto flussi, che “nell’attuale congiuntura economica sarebbe assolutamente controproducente”. “Il sistema produttivo italiano – scrive Lagamba – ha evidentemente bisogno di personale specializzato per sostenere i fondamentali del made in Italy, dalla filiera dell’agroalimentare all’industria manifatturiera”.

Inattuabile, secondo il sindacalista, anche “l’ipotesi di chiedere al medico di denunciare il cittadino straniero non in regola con il permesso di soggiorno che gli si è rivolto per una cura”. Sarebbe “contrario, oltre che al dettato costituzionale, ad ogni regola deontologica che impone assistenza e riservatezza”.

Sì, invece, a un “percorso di integrazione” che, in linea con le recenti parole del presidente della Camera Gianfranco Fini, “dovrebbe coronarsi con il riconoscimento, attraverso una nuova legge, della piena cittadinanza italiana agli stranieri che regolarmente vivono e lavorano nel nostro paese, una cittadinanza fatta di diritti e di doveri”.

“La cittadinanza va concepita, e viene percepita dagli stessi immigrati, come il coronamento di un percorso virtuoso che può scaturire da esperienze diverse quali il lavoro o anche per particolari meriti” scrive Lagamba.  “Bisogna fare in modo – conclude il presidente del Sei Ugl – che tutte le lungaggini e le farraginosità burocratiche fino ad oggi esistenti vengano ridotte, se non del tutto eliminate, per evitare che invece di un percorso quello della cittadinanza resti un’odissea”.

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