Magrini: “Subito dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta”. Ma le associazioni già le stanno raccogliendo Roma – 27 marzo 2009 – Dopo i ritardi accumulati negli scorsi mesi, si stringono i tempi sul decreto flussi che darà il via all’ingresso di 80mila lavoratori stagionali per agricoltura e turismo.
“Il decreto arriverà in Gazzetta ai primi di aprile, comunque entro Pasqua. Da quel momento si potranno subito spedire online le domande di assunzione, quest’anno non dovrebbe esserci un periodo finestra destinato solo alle registrazioni sul sito del ministero dell’Interno” spiega Romano Magrini, responsabile politiche del lavoro della Coldiretti.
Un data certa ancora non c’è, ma la pubblicazione è attesa per la fine della prossima settimana, al massimo con uno slittamento di qualche giorno. Del resto, al contrario dei flussi per non stagionali, non hanno senso le corse sul filo del secondo: “Ottantamila ingressi sono sufficienti, non ci sarà bisogno di contendersi le quote” sottolinea Magrini.
Anche se si attendono istruzioni dettagliate, la procedura non avrà sorprese. Le domande d’assunzione potranno essere spedite online da singoli imprenditori o dalle associazioni di categoria, che dovranno registrarsi sul sito del ministero dell’Interno, precompilare i moduli e poi utilizzare il software “Sportello Unico immigrazione” scaricabile dallo stesso sito.
Le associazioni di categoria stanno comunque già raccogliendo le domande. I datori di lavoro possono lasciare i dati agli sportelli territoriali, che poi li utilizzeranno appena partirà l’invio telematico.
“In questo modo ci facciamo trovare pronti e le domande partono tutte appena il decreto flussi ce lo consente. Naturalmente i tempi per l’esame delle domande non dipendono da noi” spiega Laura Galvani, della Confagricoltura di Verona.
Ma insomma quando arriveranno in Italia gli stagionali 2009? Galvani non si fa illusioni: “Verosimilmente, non prima di giugno, quando a Verona, per esempio, inizia la raccolta dei meloni. Per i raccolti di questa primavera è già troppo tardi”.
Elvio Pasca