in

Flussi stagionali. Il decreto c’è, ma non si vede

Tutto pronto per dare il via a 80mila ingressi. La campagna elettorale ha ritardato finora la partenza

Roma – 16 marzo 2010 – Il decreto flussi c’è, ma non si vede.

Al ministero del Lavoro e dell’Interno assicurano che il governo è pronto da tempo ad autorizzare nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari stagionali per il 2010, ma non spiegano perché ancora non lo abbia fatto nonostante le richieste degli agricoltori. Intuirlo però non è difficile.  

Il testo sarebbe già nero su  bianco e dà il via a 80 mila ingressi, con poche novità rispetto agli scorsi anni. Tra queste, ci potrebbe essere una quota riservata ai lavoratori libici, come contropartita alla collaborazione di Gheddafi nei respingimenti. Anche stavolta le domande di assunzione viaggeranno online, e i datori potranno inviarle da soli o attraverso le associazioni di categoria.

Cosa manca? Nulla, ma quando si chiede perché il decreto non è ancora uscito, più di un addetto ai lavori si lascia scappare la parola elezioni. Pur non contemplata minimamente dalla legge per la programmazione degli ingressi di lavoratori stranieri, la variante elettorale ha sempre pesato sui decreti flussi e non fa eccezione per le Regionali del 28 e 29 marzo.

Un governo che predica la linea dura sull’immigrazione è poco propenso ad autorizzare  nuovi ingressi, anche se legali, durante la campagna elettorale, soprattutto  se nell’operazione ha un ruolo fondamentale un ministro leghista, Roberto Maroni. Si dirà che al ministero dell’Agricoltura c’è Luca Zaia,  leghista sì, ma referente istituzionale delle richieste degli agricoltori, però Zaia è coinvolto in prima persona nella campagna elettorale, come candidato presidente del Veneto.

Valle a spiegare queste ragioni alle fragole di Verona, che elezioni o no matureranno e avranno pur bisogno di qualcuno che le raccoglie. Chi vincerà: le fragole o la campagna elettorale? Intanto, si moltiplicano gli appelli delle associazioni di categoria.

Ieri è stata la volta della Confederazione italiana agricoltori.  “È importante – ha detto al Cia – che la pubblicazione del decreto avvenga quanto prima poiché gli agricoltori provengono da un anno critico e hanno bisogno di avere certezze almeno sul fronte della manodopera, visto che sul fronte dei costi il governo continua a non dare risposta alcuna”.  Servono  “tempi brevi per il decreto, altrimenti molti raccolti sono a rischio”.

La Cia chiede anche procedure più semplici e veloci per le domande inviate dalle associazioni, “che garantiscono la correttezza formale delle richieste presentate e la trasparenza delle stesse”. “Questa -conclude – è la risposta più seria che deve saper dare un governo che dichiara di voler contrastare il lavoro irregolare”.

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]

Disoccupazione: come si presenta la domanda on line?

PDL: ‘SECOLO’, GENERAZIONE ITALIA MOTORE PER IL DIBATTITO INTERNO =