Roma – 9 dicembre 2011 – Ieri sera il Senato francese ha approvato una proposta di modifica della Costituzione sostenuta da socialisti e verdi che estende agli immigrati il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni comunali.
La proposta è passata con 173 voti contro 166, dopo un dibattito molto acceso. Prevede che gli immigrati regolari possano essere eletti nei consigli comunali, ma non diventare sindaci o vicesindaci, né partecipare alla scelta dei grandi elettori che, nel sistema costituzionale francese, designano i senatori. Una legge ordinaria dovrà definire i dettagli.
François Rebsamen, capogruppo dei socialisti in Senato, parla di atto dovuto verso gli immigrati, “perché vivono in Francia da anni, perché hanno spesso contribuito alla ricchezza del nostro paese, perché i loro figli crescono o sono cresciuti con noi, perché essi partecipano alla vita delle nostre città e pagano le tasse” . Questa ”cittadinanza di residenza – aggiunge – rafforzerà il patto repubblicano e il legame sociale fra tutti coloro che vivono sul nostro suolo”.
Di tutt’altro avviso il primo ministro Francois Fillon, del partito di centrodestra che è al governo, l’UMP di Nicolas Sarkozy. “La cittadinanza è una e indivisibile, non ce n’é una locale e una nazionale” ha detto durante il dibattito in Aula, accusando la sinistra di voler “comunitarizzare il dibattito pubblico”, con liste di candidati che si richiamano a gruppi nazionali, etnici o religiosi.
Il traguardo della proposta di legge, comunque, è ancora lontano. Dovrà ora passare al vaglio dell’Assemblea Nazionale, dove è l’UMP ad avere la maggioranza, e anche se fosse approvata dovrebbe poi essere sottoposta a referendum o a un nuovo voto, a maggioranza qualificata, del Parlamento in seduta comune.
Elvio Pasca