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Francia: un esame per i ricongiungimenti

Su lingua e cultura. Chi non lo supera dovrà frequentare un corso nel suo Paese prima di ottenere un visto

Roma – 30 ottobre 2008 – Un esame di lingua e di cultura francese per i cittadini stranieri che vogliono entrare in Francia per un ricongiungimento familiare. Chi lo passa ottiene il visto, i bocciati devono prima seguire in patria un corso obbligatorio di due mesi.

La novità, svelata dal quotidiano Le Figaro, è prevista da un decreto del governo francese che dovrebbe arrivare a giorni in gazzetta ufficiale per entrare in vigore dal primo dicembre.

Le Figaro parla di un esame con "domande semplici" (ad esempio "In Francia una donna può lavorare senza l’ autorizzazione di suo marito?"), ma questo potrebbe comunque rallentare l’arrivo di familiari che hanno scarsa dimestichezza col francese. Saranno comunque esentati i minori di 16 anni e gli ultra 65enni.

I corsi di recupero verranno organizzati nei Paesi d’origine dall’Agenzia nazionale per l’accoglienza degli immigrati (ANAEM) o, dove questa non ha sedi distaccate, da organizzazioni locali convenzionate col governo francese. Più che gli effettivi progressi nell’apprendimento, sarà fondamentale la frequenza.

Secondo il ministro dell’immigrazione Brice Hortefeux, i corsi miglioreranno l’inserimento dei cittadini stranieri. Le associazioni degli immigrati in Francia sono però critiche e denunciano una complicazione immotivata dei ricongiungimenti. Ad esempio, chiedono, come farà a seguire i corsi chi vive in zone rurali?

Elvio Pasca

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