Trieste, 30 aprile 2014 – La VI Commissione consiliare ha approvato a maggioranza il Programma immigrazione del Friuli Venezia Giulia per il 2014.
Sono sei gli ambiti d'intervento, con 14 diverse azioni: istruzione e formazione, emergenza abitativa, assistenza sanitaria e protezione sociale, ma anche mediazione linguistica, attivita' informative e interculturali, il tutto a favore dell'integrazione dei cittadini stranieri che risiedono in Regione.
Le risorse a disposizione sono pari a oltre 2,4 milioni di euro. Si sostengono le politiche di accoglienza e inserimento scolastico (975.000 euro); l'accompagnamento abitativo (500.000 euro utilizzati sia per stranieri, che per cittadini italiani); per l'assistenza sanitaria e la protezione sociale, la rete di sportelli informativi e di mediazione linguistica si stanziano 280.000 euro, per favorire la conoscenza dei servizi e per evidenziare le opportunita' occupazionali ci sono 650.000 euro.
I dati sui quali si basa il Programma sono che al 1 gennaio 2013 la popolazione straniera residente in Friuli Venezia Giulia era di 102.568 unita' (fonte ISTAT), pari all'8,4% del totale della popolazione residente, con una variazione del 5,4% rispetto all'anno precedente. Il tasso di stranieri naturalizzati e' di quasi il 25%, dato quasi doppio rispetto a quello nazionale (13,5%). Le persone adulte si stabiliscono in Friuli Venezia Giulia per ragioni di lavoro e operano nell'industria, nelle costruzioni, in pesca e agricoltura. Forte la presenza di donne nel settore dei servizi, assistenziale e sanitario, cosi' come in ristoranti e alberghi.
''Sono persone che lavorano e che pagano le tasse, producendo un altissimo saldo attivo sotto il profilo fiscale e contributivo'', ha evidenziato Torrenti. ''L'immigrazione rappresenta, per il Friuli Venezia Giulia (cosi' come per l'Italia intera), una risorsa. Quindi il Programma risulta essere, in un certo senso un investimento e restituisce appena una piccola parte di quanto loro producono in termini di ricchezza''.
Torrenti ha anche sottolineato i principali temi che la questione immigrazione pone attualmente. C'e' necessita' di attrezzarsi meglio sul fronte sempre attuale dei rifugiati, potenziando il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), per prepararsi a nuovi eventuali flussi migratori. Attualmente le strutture di prima accoglienza di Trieste e Gorizia sono sature, accogliendo rispettivamente 460 e 316 persone, mentre le potenzialita' province di Udine e Pordenone risultano sotto utilizzate. ''Una sperequazione questa – ha detto l'assessore – che va risolta con molta buona volonta' da parte di tutti''. La situazione dei rifugiati si deve gestire con un piano strutturato da condividere con il Governo, che porta per intero l'onere dei costi di vitto, alloggio e assistenza di queste persone di circa 30 euro al giorno.
La Regione e' attualmente alla ricerca di soluzioni che possano prescindere da una avversata riapertura del CIE e ha chiesto uno sforzo alle Prefetture per dare una risposta omogenea su tutto il territorio regionale, con attenzione sia per chi viene accolto, che per chi accoglie. Serve comunque avere la certezza di un tetto massimo di accoglienza, anche questo da determinare di concerto con lo Stato, per poter strutturare bene un piano duraturo e efficace, possibilmente attraverso un percorso di integrazione (o migrazione verso altre mete) per i richiedenti asilo, piu' rapido dell'attuale.