Roma – 4 settembre 2014 – “Frontex Plus non potrà sostituire Mare Nostrum perché avrà risorse più limitate e non avrà la capacità dell’operazione avviata nell’ottobre 2013 dalle autorità italiane che ha già salvato centomila persone nel Mediterraneo”.
Rispondendo ieri a Bruxelles alle domande della commissione per le Libertà civili dell’Europarlamento, la commissaria Cecilia Malmstroem ha precisato il ruolo della missione Ue che dovrebbe partire nel mediterraneo: un’operazione complementare a quella avviata dall’Italia dopo la strage di Lampedusa. “Non sarà la soluzione finale al problema migratorio, spetterà all’Italia decidere il futuro di Mare Nostrum”.
Malmstrom è tornata a chiedere che i Paesi membri dell'Ue si dividano il carico dei profughi: “E' importante arrivare a una responsabilità condivisa dei rifugiati, oggi ci sono sei Paesi che accolgono il 75% dei rifugiati (Germania, Francia, Svezia, Gran Bretagna, Italia e Belgio, ndr), mentre altri fanno troppo poco”.
Intanto, arrivano i dettagli sul contributo che Bruxelles darà alla nuova operazione: due aerei, un elicottero, tre motovedette, due gommoni e piccole imbarcazioni. Saranno operativi 24 ore su 24 e costeranno 2 milioni e 800 mila euro al mese, pagati da Frontex. A questi mezzi dovrebbero aggiungersi quelli messi a disposizione dai singoli Stati membri. Nel suo giro d’Europa, Alfano ha per ora ottenuto l’appoggio di Germania, Francia e Spagna.
Secondo il Corriere della Sera, i mezzi di Frontex dovrebbero pattugliare le 30 miglia antistanti le coste italiane, mentre la nostra Marina continuerà ad operare davanti alle coste della Libia. Un “doppia barriera” che dovrebbe scoraggiare i trafficanti e garantire i soccorsi.