Roma – 2 novembre 2011 – Tornano i controlli di polizia tra Italia e Francia.
Il 3 e il 4 novembre il G20 riunirà a Cannes i potenti del mondo. Le proteste che potrebbero accompagnarlo e la minaccia di atti terroristici hanno infatti convinto il governo francese a tenere d’occhio, in questi giorni, chi valica le sue frontiere.
Il trattato di Schengen prevede che “le frontiere interne possono essere attraversate in qualunque luogo senza che venga effettuato il controllo delle persone”. Ma “per esigenze di ordine pubblico o di sicurezza nazionale” un Paese aderente può “ decidere che, per un periodo limitato, alle frontiere interne siano effettuati controlli di frontiera nazionali adeguati alla situazione”.
È quello che sta succedendo ai valichi tra Italia e Francia, come Ventimiglia. Cosa cambia per gli immigrati? Poco, al massimo, come gli italiani, dovranno perdere un po’ di tempo per mostrare i documenti.
Controlli o no, chi ha in tasca un permesso di soggiorno valido (tranne che per richiesta di asilo, gravidanza e altri casi particolari) può comunque circolare nell’area Schengen, senza chiedere visti. “L’importante è che questi viaggi durino al massimo tre mesi, ricordando che la polizia potrebbe verificare se si hanno un alloggio e i soldi per mantenersi durante questo periodo” fa notare l’avvocato Mascia Salvatore.
Avvertenze utili per i cittadini nordafricani sbarcati in Sicilia all’inizio dell’anno che hanno in tasca un permesso di soggiorno per motivi umanitari. Molti sono già andati in Francia, altri potrebbero decidere di farlo solo adesso, devono però tener presente che quel permesso è valido per soggiorni brevi, insomma per fare i turisti e non per scegliere un posto dove vivere.
Considerato che proprio in questi giorni sono stati riattivati i controlli alla frontiera, decidere ora di entrare in Francia senza essere in grado di dimostrare che si tratta di un viaggio di piacere, potrebbe rivelarsi una scelta poco saggia.
Elvio Pasca