Stranieri pagavano fino a 10 mila euro per la regolarizzazione Roma, 24 settembre 2010 – A Genova cinque persone sono finite in carcere e due ai domiciliari per aver organizzato un giro di false regolarizzazioni di cittadini immigrati, tramite false attestazioni sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. A capo dell’organizzazione c’era un pregiudicato di origini calabresi.
La polizia di Genova ha accertato come il gruppo operava attraverso la presentazione di documenti e attestazioni falsi nell’iter amministrativo delle procedure di emersione che si sono concluse nel settembre 2009. I sette sono accusati a vario titolo del reato di falso e di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’illegale permanenza sul territorio nazionale.
La regolarizzazione costava allo straniero tra i 10 mila e gli 8 mila euro. Gli stranieri che hanno beneficiato dei vantaggi dell’organizzazione attualmente identificati sono cinquanta, di nazionalità cinese, egiziana e tunisina. Dell’organizzazione criminale faceva parte un commercialista genovese che aveva il compito di raccordo tra intermediari stranieri e organizzatori italiani.
Presso lo studio del professionista confluivano infatti i dati e documenti falsi dei lavoratori e dei datori di lavoro per la successiva registrazione sul sito web del Ministero dell’Interno ed il completamento dell’iter amministrativo per ottenere il permesso di soggiorno.