Il premier in Parlamento alla vigilia del Consiglio Europeo. “Sostituire l’immigrazione irregolare con flussi e canali più accettabili, ridotti e regolati”
Roma – 8 marzo 2017 – Neanche “mago Merlino” potrebbe far sparire i flussi migratori. Ma l’Unione Europea può governarli, riducendo quelli irregolari a favore di altri “flussi e canali più accettabili, ridotti e regolati”. Un percorso già iniziato e guidato dall’Italia.
Lo ha detto stamattina in Senato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, nelle sue comunicazioni in previsione del Consiglio europeo del 9 e 10 marzo. A Bruxelles, uno dei temi di discussione tra i capi di Stato e di governo sarà infatti ancora una volta quello delle “politiche migratorie, o meglio delle politiche comuni sull’immigrazione”.
Politiche che, ha sottolineato Gentiloni, “in particolare per quello che riguarda l’accoglienza ai rifugiati, non sono una pretesa italiana ma una decisione presa dell’Unione europea”. “Non mi rassegno all’idea di una Unione che abbia due diverse rigidità: una rigidità assolutamente inamovibile quando si parla di virgole di bilanci e una rigidità molto distratta e molto tollerante quando si parla di decisioni che affrontano questioni di principio”.
La condivisione dell’impegno sui temi migratori è una “questione di principio”, non può essere lasciata solo “ai Paesi che la geografia ha messo in prima linea e che l’Unione europea dovrebbe sostenere e appoggiare”. Un fronte sul quale a Malta, nel vertice informale di un mese fa, “sono stati fatti alcuni piccoli passi in avanti che si traducono (diciamo la verità senza spocchia) nel fatto che viene sostenuta una politica portata avanti dal nostro Paese sia nei confronti della Libia, sia nei confronti del Niger e di altri Paesi africani”.
L’accordo con la Libia, ammette Gentiloni, non ha fermato gli sbarchi, “se qualcuno avesse promesso che questo sarebbe accaduto, sarebbe stato un po’ imprudente”. Ma ha avviato un procsso con “ segnali nella direzione nella quale stiamo lavorando”.
“Non seminiamo illusioni – ha detto il premier – ma sappiamo che su questa strada, per quanto impervia e arrischiata, possiamo ottenere gli unici risultati che oggi ci consentano, non di cancellare il tema dell’immigrazione (perché non lo cancella neanche il mago Merlino), ma di regolare i flussi e gradualmente sostituire l’immigrazione clandestina irregolare, micidiale per i migranti e per il traffico che vi ruota attorno, con flussi e canali più accettabili, ridotti e regolati”.
“Questo è l’obiettivo – ha concluso Gentiloni – che l’Unione europea dovrebbe proporsi e io mi aspetto che, come è stato a Malta, a Bruxelles si faccia un passo in più, soprattutto in termini di risorse, per aiutare l’Italia nel lavoro di avanguardia che sta facendo sulla rotta centrale del Mediterraneo”.