Roma, 7 luglio 2015 – "Chi ha negli occhi la realta' della dimensione dei fenomeni migratori in alcuni Paesi, come il Libano, la Giordania o la Turchia, chi ha di fronte quella dimensione non puo' permettersi di parlare di invasione migratoria qui in Italia. E' veramente culturalmente, ancora prima che politicamente indecente".
Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenendo ad una conferenza sull'immigrazione al Senato dal titolo "Soccorrere, proteggere, accogliere, integrare".
"I numeri sono grosso modo i numeri dell'anno scorso, certamente elevati ma non autorizzano nessuna forma di allarmismo", ha proseguito il titolare della Farnesina aggiungendo che sono "soprattutto il segno di un fenomeno con il quale faremo i conti nei prossimi 10, 15 anni, perché chi oggi promette con questa o quella soluzione, di cancellare il fenomeno migratorio racconta delle storie che non stanno ne' in cielo né in terra".
"Possiamo lavorare per gestire il fenomeno in modo piu' civile, piu' organizzato, anche sul piano umanitario, ma non raccontare che il divario economico e demografico e di realta' di aree di crisi e di poverta' in Medio Oriente e Africa improvvisamente venga 'risolto'. Per noi significa al momento solo scegliere la linea di 'soccorrere, proteggere, accogliere, integrare'", ha detto il ministro degli Esteri.