Roma – 28 novembre 2011 – Per crescere l’Italia ha bisogno di immigrazione: solo l’arrivo di uomini e donne in età da lavoro, che tra l’altro fanno anche più figli degli italiani, può invertire un andamento demografico che ci condannerebbe alla recessione.
È l’analisi di Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, intervisto ieri dal corriere della Sera.
Alla domanda “L’Europa rischia la recessione. Come se ne esce?”, Ghizzoni risponde: “A livello europeo già la riduzione dei debiti sovrani darà una spinta alla crescita. Per quanto riguarda l’Italia, c’è innanzitutto un problema demografico. Servono interventi sulle famiglie e politiche organiche sull’immigrazione, perché i Paesi che crescono sono quelli che innanzitutto hanno una crescita demografica”.
La stessa valutazione si ritrova in un rapporto pubblicato qualche giorno fa da Confcommercio. “I Paesi più ricchi – notano i ricercatori – da sempre attirano flussi migratori tanto che si può notare una relazione positiva tra ricchezza e dinamica della popolazione nel senso che l’immigrazione comunque compensa eventuali saldi naturali negativi”.
“I Paesi che vogliono valorizzare questo capitale umano – spiegaancora il rapporto – devono predisporre, oggi, politiche oculate per il governo dell’immigrazione, secondo schemi efficienti d’incentivazione. Per l’Italia, caratterizzata da bassa natalità, è un punto sul quale si decide il futuro”.