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Giovanardi: “L’integrazione non sia burocratica”

"Serve equilibrio, no a sanzioni se immigrati non superano esame d’italiano" ROMA, 21 maggio 2010 – "No ad un processo di integrazione che si traduce in meccanismi farraginosi di adempimenti burocratici che magari fanno rischiare al lavoratore straniero un’espulsione ed anche l’incostituzionalita’ dello stesso provvedimento".

Sono le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi in merito al regolamento sull’integrazione approvato ieri in Cdm.

Giovanardi ”si dichiara fortemente convinto della necessità che lo Stato ponga in essere ogni idonea azione per favorire un vero processo di integrazione degli extracomunitari" che a vario titolo entreranno in Italia. ”Per tutti quegli stranieri che verranno a lavorare in Italia – spiega Giovanardi – il processo di integrazione non dovrà tradursi in un meccanismo farraginoso di adempimenti burocratici con possibilita’ di espulsione e con la conseguente sanzione penale qualora lo straniero dovesse rimanere nel nostro territorio; sanzione anche non direttamente collegata a comportamenti scorretti ma semplicemente al non superamento di esami sulla lingua italiana e sul nostro ordinamento”.

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