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Giovani e digitali, i nuovi fan dei populisti in Europa

Attaccano immigrazione e islam,  non credono nella politica e nelle istituzioni. L’identikit tracciato dal rapporto del think tank Demos, che in Italia ha indagato tra i simpatizzanti di Lega Nord e Casa Pound

 

Roma – 9 novembre 2011 – I partiti e i movimenti populisti sono una forza con cui bisogna sempre più fare i conti nei paesi dell’Europa occidentale, soprattutto per il successo che riscontrano tra i giovani.
Sono conosciuti per le loro posizioni contro immigrazione, islam ed establishment e per la preoccupazione di preservare l’identità nazionale. La loro popolarità è cresciuta di pari passo con lo sviluppo dei social media, le nuove tecnologie vengono utilizzate per amplificare i  loro messaggi, per reclutare adepti e per organizzarli.

È la fotografia scattata da “The New Face of Digital Populism” rapporto pubblicato lunedì scorso dal think tank britannico Demos. Si basa su diecimila questionari raccolti attraverso Facebook in dodici paesi europei, tra i fan di quattordici movimenti spesso definiti “di estrema destra”, ma che in realtà “mescolano politiche e convinzioni economiche di destra e sinistra con retorica e comportamenti populisti”. L’Italia è rappresentata da Lega Nord (“spesso accusata di razzismo e xenofobia”) e Casa Pound (“si propongono come i Fascisti del Terzo Millennio”).

“La crescita del populismo può essere tracciata attraverso i comportamenti online” dice il rapporto. Si scopre così che i supporter via web di questi movimenti per il 75% maschi e una volta su tre hanno tra i sedici e venti anni. La metà lavora, meno di un terzo studia, gli altri sono disoccupati. Spesso sono “persone che hanno perso fiducia nei governi nazionali, nell’unione europea e nella giustizia” e seguono una tendenza generale alla cosiddetta antipolitica.

“I partiti moderati – scrivono i ricercatori – sono chiamata a rispondere alle preoccupazioni su immigrazione e identità culturale e a indirizzarle senza soccombere a soluzioni xenofobe. La gente deve essere incoraggiata a partecipare attivamente alla vita politica e civile, al di là delle convinzioni politiche. È importante – concludono – avviare un dialogo con questi movimenti e con i loro supporter, senza emarginarli come se fossero indecenti”.

I movimenti populisti presi in esame sono: Bloc Identitaire (Francia), British National Party (UK), CasaPound Italia (Italia), the Dansk Folkeparti (Danimarca), English Defence League (UK), Front National (Francia), Partij voor de Vrijheid (Olanda), Die Freiheit (Germania), Freiheitliche Partei Österreichs (Austria), Fremskrittspartiet (Norvegia), Lega Nord Italia),  Perussuomalaiset (Finlandia), Sverigedemokraterna (Svezia), Vlaams Belang (Belgio). Alla fine del rapporto c’è una breve descrizione di ognuno di essi.

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Demos. The New Face of Digital Populism

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