Indagine della Fondazione Moressa. Succede anche a voi? Dite la vostra inserendo un commento
Roma – 4 novembre 2009 – La busta paga degli immigrati è più leggera di quella degli italiani. Succede in tutto lo stivale, anche se la differenza è sensibilmente più marcata nelle aree economicamente svantaggiate.
A fare i conti è la Fondazione Leone Moressa, sulla base dell’ultima rilevazione dell’Istat sulle retribuzioni mensili nette, che non includono tredicesime e quattordicesime e altre voci non percepite regolarmente ogni mese, come premi di produzione e indennità varie.
A livello nazionale, un dipendente italiano guadagna mediamente 1243 € netti al mese, contro i 962 € del dipendente straniero: una differenza di 238 €, quasi il 23%. Nelle aree del sud si registrano i record negativi, in Molise gli immigrati guadagnano la metà degli italiani, ma anche in Trentino Alto Adige, dove si registra il gap più ridotto, questo è comunque consistente: oltre il 16% in meno.
Le differenze retributive tra italiani e stranieri variano da settore a settore. Poco marcate nelle costruzioni e nell’agricoltura (-2%), o negli alberghi, nei ristoranti e nel commercio (sotto il 4%), si impennano nei servizi alle imprese (-23%) e, soprattutto, nei servizi alle persone (-30%).
Secondo Kurosh Danesh, coordinatore del comitato nazionale immigrati della Cgil, gli immigrati sono sotto ricatto, perché se rimangono disoccupati perdono anche il permesso di soggiorno. “Chi assume conosce queste caratteristiche della Bossi-Fini e cerca di usarle a proprio favore per imporre a un immigrato condizioni peggiori in termini di retribuzioni, inquadramento e condizioni di lavoro” commenta oggi Danesh al Corriere della Sera.
E voi che ne pensate? Guadagnate meno dei vostri colleghi? Perché? Diteci come la pensate o raccontate la vostra esperienza inserendo un commento.
EP