Venezia, 2 marzo 2012 – In Italia si contano oltre 2,2 milioni di occupati stranieri, di cui 402mila sono imprenditori, con il loro lavoro producono il 12,1% del valore aggiunto nazionale, in sede di dichiarazione dei redditi notificano al fisco 40 miliardi di euro (12.507 euro a testa) e pagano di Irpef quasi 6 miliardi di euro (2.810 euro a testa).
Queste le informazioni piu’ significative del fenomeno migratorio in Italia e del loro impatto sull’economia nazionale elaborate dalla Fondazione Leone Moressa che ha analizzato gli ultimi dati a disposizione.
Ricoprono quelle mansioni che ”gli italiani non vogliono piu’ fare” come camerieri, baristi, pittori, stuccatori, magazzinieri, muratori, carpentieri, commercianti ambulanti… Ma rappresentano la parte di popolazione che maggiormente ha subi’to gli effetti negativi della crisi dal momento che di tutti i nuovi disoccupati creati dal 2008 al 2011, il 40% e’ di origine straniera. Ma gli immigrati sono anche quelli che ”ringiovaniscono” l’Italia: il 13,9% di tutti i nati lo scorso anno sono stranieri. Inoltre, tra gli oltre 4,5 milioni di residenti (il 7,5% della popolazione totale), 650mila sono giovani di seconda generazione, minori cioe’ che sono nati in Italia ma che sono ancora per lo stato italiano cittadini stranieri.
Gli stranieri nel mercato del lavoro
L’Italia conta oltre 2,2 milioni di occupati stranieri, la maggior parte concentrati nelle aree settentrionali: oltre mezzo milione nella sola Lombardia, oltre 200mila in Emilia Romagna, Piemonte, Lazio e Veneto. Ma dal 2008 al 2011 si e’ assistito in Italia ad un aumento del tasso di disoccupazione di 3,4 punti percentuali passando dell’8,1% all’11,5%, raggiungendo 291mila immigrati senza lavoro. Questo significa che nel triennio considerato un nuovo disoccupato su quattro ha origini straniere. La crisi sembra pero’ non aver fermato la voglia di fare impresa da parte degli immigrati: gli attuali 402mila imprenditori di origine straniera (che rappresentano il 9% di tutti gli imprenditori in Italia) sono aumentati in numerosita’ nell’ordine del 3% dal 2010. Tra lavoro dipendente e autonomo gli stranieri, secondo alcune stime, contribuirebbero alla formazione del 12,1% del Pil nazionale, che tocca il 15% in Umbria e che supera il 14% in Veneto, Piemonte, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna.
Effetto sostituzione italiani – stranieri per alcune professioni
Gli stranieri sono occupati prevalentemente in lavori dalla media e bassa qualifica. Quasi un terzo e’ occupato in professioni non qualificate e il loro numero e’ cresciuto piu’ di quanto non si sia verificato per altre professionalita’. Tra le prime professioni piu’ ricoperte da stranieri, sembra che molti mestieri ”manuali” siano stati ”snobbati” dagli italiani, che hanno lasciato progressivamente il posto agli stranieri, assistendo ad un vero e proprio effetto sostituzione. Nel caso di categorie come la ristorazione (cuochi, camerieri, baristi), i lavoratori non qualificati nell’industria e le figure di saldatori, montatori e lattonieri i nuovi ingressi di stranieri hanno superato di gran lunga gli abbandoni degli italiani (oversostituzione). Si registra una perfetta sostituzione (quando il flusso in entrata di stranieri e’ simile a quello in uscita degli italiani) nel commercio ambulante e nelle professioni di laccatori, palchettisti e pittori. Si tratta di sostituzione parziale per i magazzinieri, manovali edili, muratori, carpentieri, ponteggiatori, pavimentatori, idraulici, installatori…
Redditi dichiarati e Irpef pagato
In Italia si contano complessivamente 3,2 milioni di contribuenti nati all’estero che dichiarano oltre 40 milioni di euro: tradotto in termini relativi si tratta del 7,9% di tutti i contribuenti e del 5,1% del redditi complessivamente dichiarato in Italia. Gli stranieri dichiarano mediamente 12.507 euro e si tratta quasi esclusivamente di redditi da lavoro dipendente. I nati all’estero nel 2009 hanno pagato di Irpef quasi 6 miliardi di euro, che equivale a 2.810 euro a testa. Gli stranieri ringiovaniscono l’Italia. Oltre a contribuire allo sviluppo economico, gli stranieri concorrono ad abbassare l’eta’ della popolazione italiana. Non solo i 4,5 milioni di stranieri residenti sono mediamente giovani, ma di tutte le nascite quasi il 14% e’ nato da genitori stranieri. Si stima che in Italia vi siano piu’ di 650mila giovani di seconda generazione, ossia minori che per la nostra giurisdizione sono considerati cittadini stranieri pur essendo nati nel territorio italiano.