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Gli Italiani senza Cittadinanza: “Fuori dal pantano, non si sacrificano i bambini”

Il movimento di figlie e figli di immigrati contro l’ipotesi di un baratto Pd-Lega tra riforma e legge elettorale. “Il Senato mantenga le promesse”

 

Roma – 25 gennaio 2017 –  “Non è possibile sacrificare bambini. Il primo comandamento di un Paese che vuole avere un futuro e guardarsi dentro con orgoglio e fiducia dovrebbe essere “prima i bambini”. Ma non i primi ad essere abbandonati, spinti ancora più giù nella melma, fino a raggiungere il fondo del pantano, dove giacciono i relitti della politica italiana”. 

Rispondono così, gli Italiani senza Cittadinanza, all’ipotesi che il Partito Democratico sia pronto ad affossare definitivamente la riforma della cittadinanza per le seconde generazioni pur di favorire un’intesa con la Lega Nord sulla nuova legge elettorale. Un retroscena ventilato ieri da un articolo di Repubblica, che non trova riscontro negli impegni pubblici presi la scorsa settimana dai vertici del partito. 

Il movimento, composto da giovani cresciuti in Italia, figli di immigrati, è nato da pochi mesi, ma ha già organizzato flash mob, inviato “cartoline cittadine” ai senatori, ricordato a tutti, in occasione del referendum, che ci sono italiani che non possono votare. Col 2017 è arrivata la campagna social #AnnonuovoLeggenuova, con la quale “dimostravamo grande fiducia nella nostra Italia, nell’approvazione di una riforma che sarebbe un segnale di civiltà della nostra Italia.

“Una fiducia – scrivono gli  Italiani senza Cittadinanza – che continuiamo a mantenere viva e che a febbraio ci porterà a scendere di nuovo in piazza a Roma, perché siamo attivi e non più fantasmi né vittime, chiedendo ai rappresentanti del Senato della nostra Repubblica di avere il coraggio di mantenere le promesse che hanno fatto a noi e alle generazioni a venire: pari diritti per tutti i bambini e bambine che crescono in Italia e un futuro da cittadini e cittadine. Per uscire dal pantano in cui si trova il Paese che non è in grado di guardarsi allo specchio, negli occhi di tutti i suoi figli e figlie”.

 

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