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Governo: “Gli interessati alla regolarizzazione saranno 150.000”

E' quanto riferisce il ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi, rispondendo nel corso del question time nell'Aula di Montecitorio all'interrogazione della Lega nord

Roma, 2 agosto 2012 – "In base ai dati in possesso, compresi quelli del censimento, il governo ha stimato in 150.000 la platea di possibili lavoratori interessati" alla possibilita' prevista dal decreto legislativo che introduce norme relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti dei datori di lavoro che impiegano cittadini extracomunitari il cui soggiorno in Italia e' irregolare.

E' quanto riferisce il ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi, rispondendo nel corso del question time nell'Aula di Montecitorio all'interrogazione della Lega nord, per la quale si tratta di "una sostanziale sanatoria che consente di regolarizzare gli stranieri irregolari che prestano il loro lavoro in nero".

Spiega Riccardi: "La norma di legge e' stata pretesa dalla Camera e dal Senato e il Governo ha fatto proprio e trascritto integralmente il parere espresso dal Senato il 5 giugno scorso e votato all'unanimita', dunque anche dal gruppo della Lega nord. Cio' e' stato sicuramente un fatto positivo, perche' il Parlamento ha preteso una norma transitoria a favore dei datori di lavoro, per consentire un ravvedimento operoso prima dell'entrata in vigore delle regole Ue contro il lavoro nero degli immigrati irregolari o clandestini". Il ministro osserva che "al Parlamento e al Governo e' apparso ragionevole offrire ai datori di lavoro la possibilita' di scegliere di mettersi subito in regola, piuttosto che rischiare pesanti conseguenze. Siamo in presenza dell'offerta di un'unica opportunita' – continua Riccardi – e in Italia accade gia' in altri settori come il tributario e fiscale.

Riccardi ricorda poi che "il ravvedimento operoso del datore di lavoro, per evitare gravi sanzioni, riguarda solo le persone gia' presenti in Italia prima del 31 dicembre 2011, in condizione di dimostrare tale presenza con documentazione di organismi pubblici. Sara' poi necessario versare le somme dovute per previdenza, assistenza e contribuzione, oltre a 1.000 euro a copertura delle spese necessarie, a iniziare dal contributo al servizio sanitario nazionale". Infine, conclude il ministro per l'Integrazione, "saranno esclusi i datori di lavoro condannati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per sfruttamento della prostituzione e del lavoro minorile, nonche' i datori di lavoro coinvolti in imbrogli nelle procedure relative ai flussi d'ingresso degli immigrati".

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