Menu

Il portale dell'immigrazione e degli immigrati in Italia

in

Governo: “Sì alla regolarizzazione delle badanti”

Elio Vito alla Camera: valutazione “caso per caso” per chi ha contratto, contributi e nessun precedente Roma – 8 luglio 2009 – Il governo apre a una regolarizzazione delle badanti, a patto che ci siano contratto di lavoro, contributi previdenziali e nessun precedente penale. Non dovrà somigliare troppo a una sanatoria di massa, per non essere censurata dall’Unione Europea,  ma anche una valutazione ”caso per caso”, con queste premesse, darebbe un permesso  di soggiorno a centinaia di migliaia di persone.

Con buona pace di Maroni & Co, questa è la posizione dell’esecutivo, illustrata poco fa alla Camera dei Deputi da Elio Vito, ministro per i rapporti col Parlamento.

Incalzato dalle interrogazioni presentate da Partito democratico e Unione di Centro, Vito ha detto che il reato di clandestinità “consentirà esclusivamente alle forze dell’ordine di dedicarsi con maggiore efficacia all’espulsione di quei soggetti clandestini che alimentano nel territorio forme di delinquenza criminale e che non avrà nessun effetto sulla vita delle famiglie”. Una tesi traballante, se si considera che anche una mansueta badante irregolare, stando al testo del ddl sicurezza,  commetterebbe un reato .

Poi, però, il ministro ha aggiunto che “il governo ha allo studio dei percorsi per andare incontro alle famiglie che intendono regolarizzare le loro badanti di qualunque nazionalità esse siano”.

L’Unione europea potrebbe però mettersi di traverso, se non si pongono dei paletti. “Il patto europeo sull’immigrazione e l’asilo approvato il 16 ottobre 2008 – ha ricordato infatti Vito – vieta esplicitamente il ricorso a regolarizzazioni indiscriminate e di massa. Prevedendo esclusivamente regolarizzazione caso per caso per motivi umanitari ed economici”.

A questo patto, ha spiegato quindi il ministro, “il governo intende attenersi,  anche ipotizzando con la collaborazione del parlamento un percorso di valutazione concernente il contratto di lavoro, il versamento di ogni tipo di contributi previsti dalla legge, l’assenza di pendenze giudiziarie e di processi a carico degli immigrati per superare le criticità che si sono registrate e per poter andare incontro alle esigenze delle famiglie che avessero bisogno già oggi con l’attuale legislazione di dover assumere in maniera definitiva delle badanti”.

Scritte le regole, il governo le proporrà al Parlamento auspicando “che  possano trovare il massimo consenso”. Anche perché, ha sottolineato Vito, “si stimano entrate per le casse dell’Inps di circa 11 miliardi di euro che possono derivare dalla regolarizzazione di persone che attualmente possono essere coinvolte in base alle concrete esigenze delle famiglie che intendono avvalersi di persone che non destino alcun allarme e che naturalmente rispettino le numerose e legittime esigenze generali di sicurezza e di ordine pubblico”. 

“In tal caso – ha concluso il ministro – si potrà riconoscere dignità in favore di chi realmente assicura assistenza alle persone più deboli senza alcun pregiudizio ideologico di sorta sulla nazionalità di queste persone e questo potrà avvenire indipendentemente dalle norme approvate nel cosiddetto pacchetto sicurezza, che hanno tutt’altre finalità di contrasto all’immigrazione e alla criminalità clandestina”.

Elvio Pasca

Clicca per votare questo articolo!
[Totale: 0 Media: 0]
Exit mobile version