Un altro gruppo di datori di lavoro contesta il primo clic day. Il Tar salentino chiede spiegazioni al Viminale
Roma – 24 ottobre 2008 – “Quelle graduatorie non sono giuste, vanno annullate”. Milano-Lecce, mille chilometri di distanza, identica decisione di fronte agli intoppi del primo clic day: chiedere giustizia in tribunale.
Come c’era da aspettarsi, il ricorso presentato al Tar del capoluogo lombardo ha fatto scuola, e una quindicina di datori di lavoro salentini ha deciso di tentare la stessa strada. Si sentono gabbati da quanto successo il primo clic day, quando (come ammette anche il Viminale ) un problema informatico bloccò per ore le domande d’assunzione degli srilankesi e quelle che le seguivano negli invii cumulativi.
Per spedire le domande, queste persone si erano affidate allo sportello dell’Anolf-Cisl. “Avevamo una cinquantina di domande divise su tre computer diversi e abbiamo cliccato alle 8.00 in punto. Ma su due computer le prime domande erano per lavoratori srilankesi e così sono state ricevute insieme a tutte quelel in cosa solo dopo le 14.00. Dal terzo pc sono partite una domanda per un filippino e una per un marocchino, ma poi è arrivata una domanda srilankese e ci siamo bloccati anche con quello” racconta Cristeta Del Mundo, copresidente dell’Anolf Lecce.
“In questi mesi – spiega ancora Del Mundo – abbiamo chiesto spiegazioni in Prefettura e al Ministero dell’Interno, ma non ci hanno mai risposto. Allora, seguendo l’esempio di Milano, abbiamo organizzato un gruppo di datori di lavoro che ha presentato il ricorso: ci aspettiamo che le loro domande vengano inserite in graduatoria come se non ci fosse stato quel blocco”.
Il ricorso è stato presentato all’inizio di ottobre e ieri c’è stata la prima udienza. “I giudici hanno emesso un’ordinanza istruttoria nella quale chiedono al Ministero dell’Interno di depositare entro trenta giorni le graduatorie ufficiali e una relazione su cosa è successo” spiega l’avvocato Daniele Montinaro, che ha curato il ricorso.
“Quello che è successo è evidente, – sostiene Montinaro – le graduatorie sono state falsate. Noi chiediamo quindi che vengano annullate e ricompilate quelle relative alle nazionalità dei lavoratori chiesti da chi ha presentato ricorso. La prossima camera di Consiglio è fissata per il 18 dicembre ed è probabile che allora ci sarà già una decisione nel merito. Abbiamo ottime possibilità di farcela”.
Milano, Lecce… la lista potrebbe presto allungarsi. Senza una soluzione politica (un nuovo decreto che accolga le domande già presentate e rimaste fuori), si rischia che l’ultima parola sui flussi 2007 la dicano i tribunali.