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Gran Bretagna: quote d’ingresso e no alla sanatoria

Accordo sull’immigrazione tra Tories e Lib-Dem. Ma anche i Laburisti avevano promesso un giro di vite

Roma – 13 maggio 2010 – Nel programma del nuovo governo di coalizione inglese c’è un tetto massimo agli ingressi dai paesi extracomunitari e nessuna regolarizzazione.

Sull’immigrazione, i Conservatori di David Cameron impongono ai Liberal Democratici di Nick Clegg la loro agenda, prevedendo un limite annuale al numero di migranti economici ammessi a lavorare nel Regno Unito. Questo, come annunciato in campagna elettorale, dovrà tener conto degli effetti dei nuovi ingressi sui servizi pubblici e nelle comunità locali.

I Lib-dem hanno invece dovuto rinunciare ai loro progetti in materia. Tra questi c’era la possibilità favorire l’immigrazione in regioni sottopopolate, come la Scozia, e contrastarla in altre già ‘sature’ come Londra, ma anche una sanatoria per gli irregolari che erano in Gran Bretagna da almeno dieci anni.

Non è detto che per gli immigrati sarebbe andata meglio con una vittoria dei laburisti. Anche il partito di Gordon Brown aveva infatti annunciato un giro di vite, con test di lingua obbligatori e limiti più severi per lavoratori e studenti.

See also:
Going gets tougher for immigrants under new government (Foreignersinuk.co.uk)

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