Il presidente del Senato: “Sull’immigrazione luoghi comuni e comodi slogan. Immigrati producono più di quanto si spende per l’accoglienza”
Roma – 14 giugno 2016 – L‘Europa non è assediata dai migranti. “I numeri assoluti infatti non autorizzano affatto la retorica allarmata che domina il dibattito: nel territorio dell’Unione, 508 milioni di persone, nel 2015 sono arrivati un milione di migranti; 200 mila dall’inizio dell’anno a fine maggio. I flussi, pur se intensi, non spostano di molto le lancette demografiche del continente”.
Così il presidente del Senato Pietro Grasso, intervenuto ieri a Roma alla presentazione del libro di Massimo Franco ‘L’assedio. Come l’immigrazione sta cambiando il volto dell’Europa e la nostra vita quotidiana’. “Quello che spaventa i cittadini e li spinge a perdere fiducia nelle istituzioni comunitarie, e’ la sensazione, purtroppo fondata – ha aggiunto -, che non esista una strategia a lungo termine di fronte a fatti che vengono vissuti come emergenziali e che invece sono fenomeni di carattere strutturale… Un circolo vizioso nel quale emergono debolezze europee e fragilita’ politiche delle giovani democrazie”.
“Oggi – ha sottolineato Grasso – assistiamo a tragedie umane, guerre e torture che colpiscono intere popolazioni, in primis donne e bambini; a viaggi senza speranza, naufragi senza salvezza, cadaveri di bambini restituiti pietosamente dal mare sulla spiaggia, migliaia di vite spezzate che lasciano dietro affetti, sogni e legami”. “È disumano rispondere a tutto questo con le pretestuose connessioni col terrorismo, indifferenza, egoismi, anacronistiche derive populiste e antieuropee, cinici commenti sullo spreco di trenta euro al giorno per migrante – ha ammonito -, o addirittura sui ‘risparmi consentiti da un naufragio‘”.
“Già adesso, al contrario delle bugie della retorica xenofoba, le comunità immigrate contribuiscono moltissimo al benessere delle nostre società: producono molto piu’ di quanto gli Stati membri non spendano per accogliere nuovi immigrati”, ha sottolineato Grasso ricordando che “gli esempi positivi non mancano nel nostro Paese. Penso al sindaco di Riace, Mimmo Lucano, che ha ospitato e favorito l’integrazione lavorativa e sociale di molte decine di immigrati, i quali hanno restituito al paese vitalita’ e speranza e ne hanno fatto un vero esempio di civilta’, di multiculturalita’ e umanita’ in tutto il mondo”.
Grasso ha spiegato che quando si parla del fenomeno dell’immigrazione ci sono “tanti luoghi comuni e comodi slogan che purtroppo si ritrovano molto spesso nelle narrazioni della politica, del giornalismo e della saggistica”. “Lo ripeto ormai da mesi che l’accoglienza di chi fugge da conflitti, persecuzioni o fame, non e’ un’opzione, un atto di liberalita’, un gesto di generosita’, una manifestazione di buon cuore: e’ un dovere morale, giuridico e internazionale di fornire protezione alle persone che sono costrette a lasciare le proprie case e di soccorrere i naufraghi”.
“Questa crisi, piu’ ancora di quella economica, e’ una sfida esistenziale nella quale si confrontano due concezioni di Europa e due idee di futuro – ha spiegato -. Io rigetto con forza l’idea di chi si illude che erigendo muri di intolleranza e odio potra’ preservare la propria asserita superiorita’”. “Io credo invece che il nostro Paese abbia lo speciale dovere, per la sua storia e la sua anima, di portare in Europa un progetto di futuro dove la coesione sociale non si costruisce attorno alla religione, all’etnia, alle inclinazioni personali, ma attorno alla solidarieta’, alla volonta’ di contribuire al benessere comune e alla dignita’, che è sinonimo di umanita’”.