Atene – 18 aprile 2013 – Una trentina di braccianti stranieri, soprattutto bengalesi, sono rimasti feriti dai colpi d'arma da fuoco sparati dai loro sorveglianti in un'azienda agricola greca. I feriti, diversi dei quali in condizioni critiche, facevano parte di un gruppo di oltre 200 raccoglitori di fragole che chiedevano il pagamento di sei mesi di salario mai versati.
Lo riferisce il sito Ekathimerini, aggiungendo che due persone sono state arrestate. La sparatoria e' avvenuta in una azienda agricola a Nea Manolada, 260 chilometri a ovest di Atene. Nella zona lavorano molti immigrati stranieri e non e' la prima volta che accadano episodi di violenza contro di loro.
L'anno scorso due greci sono stati arrestati per aver picchiato un egiziano trentenne, sbattendogli con violenza il capo contro il fienstrino di un'auto e poi trascinandolo a terra per un chilometro. Nel 2008, vi fu uno sciopero di quattro giorni dei braccianti di Neo Manolada che chiedevano paghe piu' alte e migliori condizioni di vita.
Nella Grecia travolta dalla crisi economica, la situazione dei migranti si fa sempre piu' difficile. Sono spesso vittime di atti di violenza e xenofobia, compiuti anche dagli estremisti del partito neonazista Alba Dorata. È l’allarme lanciato solo due giorni fa anche dal Consiglio d’Europa.
Il commissario per i diritti umani Nils Muižniek, dopo una visita nel Paese, ha denunciato: ” La Grecia è seriamente minacciata dall’insorgere di reati d’odio e da una risposta debole da parte dello Stato. Serve un’azione sostenuta e sostenuta e concertata, in particolare da parte delle forze di polizia e dei tribunali, per proteggere lo stato di diritto e i diritti umani nel paese”.