Roma, 29 luglio 2021 – A partire dal 6 agosto per accedere a eventi, musei, palestre, ma anche bar e ristoranti al chiuso sarà obbligatorio presentare il Green pass. Nel caso in cui non si fosse in possesso della certificazione, e si decidesse di comune accordo con i gestori di entrare comunque nei luoghi vietati, si rischierà una multa salata.
Quando si rischia la multa per mancanza di Green pass
Secondo il decreto del 23 luglio, a rischiare la multa per l’assenza del green pass saranno sia le persone che accedono a luoghi ed eventi senza certificazione, che i gestori delle attività, i quali vengono ritenuti responsabili. Nel testo, infatti, si legge che “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”. La sanzione può andare dai 400 euro ai 1000 euro, e appunto è sia a carico dell’esercente che del cliente. E non è tutto: inoltre “l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”. Lo stesso vale anche per la falsificazione del Green pass, sia che si tratti di un formato digitale che cartaceo.
Come funzioneranno i controlli? I gestori delle attività sono tenuti a verificare la validità delle certificazioni tramite l’app VerificaC19 sviluppata dal Ministero della Salute attraverso Sogei. L’esercente non dovrà fare altro che inquadrare il QR code del cliente. A quel punto, se il Green Pass è valido comparirà una spunta verde, il nome e il cognome della persona e la data di nascita. Dati che, poi, devono essere confrontati con la carta di identità.
Sarà quindi l’app a verificare direttamente la validità del Green pass, se è scaduto o se non sono ancora passati i 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino. Ricordiamo infine che il Green pass può essere revocato nel caso in cui la persona dovesse risultare positiva al Covid, nonostante la vaccinazione o gli altri requisiti richiesti.
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