Mai e poi mai avrebbero potuto pensare che la buccia di banana su cui sarebbe scivolata la loro pretesa democraticità, nonché la sbandierata equidistanza da destra e sinistra del Movimento Cinque Stelle, sarebbe stata proprio l'abolizione del reato di clandestinità.
Eppure nel nostro piccolo li avevamo avvertiti che "non ci si può candidare al Governo dell’Italia senza avere un programma sull’immigrazione e senza aver fugato completamente ogni dubbio sulle proprie ambiguità leghiste." Soprattutto se una buona parte del proprio elettorato si sente progressista.
All'epoca, prima e dopo le elezioni politiche, fummo subissati di proteste di lettori supporter del M5s. Alcuni di loro, zelanti web-commissari del popolo, si spinsero a minacciare di controllare tutti i contributi pubblici che ricevevamo (magari averne).
Ecco, ora dire che avevamo ragione noi è antipatico. Però è vero.
Grillo ed alcuni suoi esponenti di punta hanno sempre ammiccato a temi tipici dell'estrema destra, incluso quello che riguarda il volto umano del fascismo. Lo hanno fatto perché sanno che nella scommessa che stanno giocando sul "tanto peggio tanto meglio" la paura dell'invasione dello straniero è sempre stata una miniera di voti.
Ma noi insistiamo che questo non serve a governare e riformare, che è ciò di cui questo Paese ha disperatamente bisogno. Questo serve soltanto a far la fine di Alba Dorata…
Gianluca Luciano