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Holi, la festa indiana più colorata

Passato l’inverno, si saluta l’arrivo della primavera. Tra falò e gavettoni variopinti
Roma – 10 marzo 2009 – Un’esplosione arcobaleno, con migliaia di persone per strada che si lanciano addosso acqua e polvere colorate,  altre che semplicemente si godono lo spettacolo ma non potranno fare a meno di macchiarsi i vestiti.

Col plenunio, inizia oggi Holi, antica festa di origine indù celebrata ormai da tutti gli indiani, indipendentemente dalla loro confessione religiosa. Un modo per salutare la primavera che arriva, lasciandosi dietro il grigiore dell’inverno, e l’occasione per gustare anche qualche dolcetto tradizionale dopo le battaglie a suon di gavettoni.

Nelle leggende sull’origine della festa l’elemento dominante è il fuoco, come quello che punì Kamdev, il dio dell’amore, reo di aver rivolto il suo arco contro, oppure quello in cui arse Putana, feroce strega ammazza-bambini. Un altro mito parla della fornace in cui la cattiva Holika cercò di attirare il pio Prahlad, che invece si salvò mentre lei finiva bruciata.

Qualunque sia l’origine della festa, il tema delle fiamme è ripreso dai falò accesi per le strade nella notte della vigilia, sui quali saltano i giovani più audaci cercando di non bruciacchiarsi i calzoni.

In Italia, considerando solo gli iscritti all’anagrafe, i cittadini indiani sono circa 80mila. Difficilmente ingaggeranno per le strade l’allegra guerra dei colori, ma a casa, con amici e parenti, sapranno tutti come festeggiare Holi.

EP

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