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I gesuiti: “Senza stranieri non c’è futuro”

Civiltà cattolica: "Servono almeno 300 mila ingressi l’anno. E un cambio di mentalità"

Roma – 30 settembre 2010 – ”Il rinnovamente della popolazione italiana, lo si voglia o meno, sarà assicurato dagli immigrati stranieri”. 
 
Lo afferma Gian Paolo Salvini, direttore della rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica che nell’ultima uscita “Declino demografico dell’Italia”, tratta con attenzione il tema della natalità del Paese e del ruolo importante che avranno gli stranieri in Italia. 
 
”Gli stranieri sono l’unica soluzione in grado di mantenere l’equilibrio della popolazione italiana, almeno per qualche decennio. Per questo è  necessario predisporre le norme opportune e aiutare il cambio di mentalità indispensabile per accogliere questi stranieri, destinati ad essere i nuovi italiani, senza i quali attualmente il nostro Paese non ha futuro”.
 
Civiltà Cattolica evidenzia come tra il 1999 e il 2008 i cittadini italiani residenti in Italia siano diminuiti di 700mila unità ma contemporaneamente la popolazione stabilmente presente nel paese è aumentata di quasi 3 milioni di  persone, “ovviamente grazie ai continui ingressi di stranieri e ai figli nati dalle coppie straniere” aggiunge Padre Salvini.
 
Tenendo conto della necessità di manodopera per le imprese e del problema del pagamento delle pensioni, Salvini giudica ”inevitabile” che ”per i prossimi due decenni l’Italia dovrà accogliere ogni anno quasi 300.000 immigrati in età tra i 20 e i 59 anni, cioè quanti ne sono entrati annualmente nell’ultimo decennio”.
 
Secondo Civiltà Cattolica, seguendo questo andamento l’Italia sarà in grado di risollevare sensibilmente non solo la natalità ma anche garantire la percentuale di lavoratori utili a mantenere sostenibile il sistema pensionistico italiano. 
 
Indispensabile per Civiltà Cattolica, rimane quindi la necessità di “mutare l’atteggiamento nei confronti degli immigrati, tuttora oggetto di una serie di pregiudizi e favorire l’ingresso e l’integrazione di chi osserva le leggi del Paese” 
 
Marco Iorio
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