I camici bianchi contro il ddl sicurezza. "Pericoloso e contrario alla deontologia"
Roma – 6 febbraio 2009 – I medici italiani non vogliono diventare delatori e si oppongo a una norma che mette a rischio la salute di tutti, non solo degli immigrati senza permesso di soggiorno.
Dopo il voto dei senatori, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) si appella ai deputati, perché boccino il passaggio del ddl sicurezza che ha abolito il divieto di segnalazione dei clandestini negli ospedali. “Non aumenta la sicurezza ma toglie solo valore al nostro sistema Paese e al nostro sistema sanitario nazionale” dice il presidente Amedeo Bianco.
“Ci sono due aspetti dell’emendamento che ci preoccupano” spiega Bianco. “Da un lato allontana gli irregolari dal Ssn, aumentando paradossalmente la clandestinità. E creando, di fatto, la possibilità che si crei una sanitù parallela, con un rischio di incremento delle malattie infettive e trasmissibili, e con un conseguente pericolo di recrudescenza di patologie ormai debellate".
Dall’altro lato, aggiunge, "è indubbio che un provvedimento del genere lanci un’immagine del nostro sistema Paese meno solidaristico, gettando ombre su un tratto forte e distintivo del nostro Ssn e della nostra classe medica. Di fatto questo emendamento sottrae alle cure pazienti che hanno l’unico difetto di essere clandestini".
Intanto,anche sindacati e associazioni dei camici bianchi annunciano l’obiezione di coscienza.
"I medici e gli infermieri al pronto soccorso degli ospedali non faranno i delatori ne’ le spie verso i clandestini che hanno necessità di curarsi. Non chiederemo i documenti, rispettando la deontologia e la Costituzione che antepongono il diritto alla salute e alla cura" dice Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici.
Sulla stessa linea l’associazione dei medici cattolici. “Sono certo che i medici si asterranno dal denunciare gli irregolari a cui prestano cure. E anche noi daremo indicazioni in tal senso, fatta eccezione, chiaramente, per quei pazienti che si sono macchiati di gravi crimini. Ma questo vale anche per gli italiani, non solo per gli immigrati" ha detto ieri il presidente Vincenzo Saraceni.